Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
   
Un Convegno Per Rafforzare I Legami Tra Sardegna E Uruguay
 

Il 26 novembre scorso, presso l’auditorium Santa Barbara di Villacidro, nel quadro dei festeggiamenti in onore della Santa Patrona, si è tenuta la seconda sessione del convegno internazionale 1840-2010 Sardegna – Uruguay: dai 170 anni di rapporti culturali e commerciali ai nuovi possibili scenari di sviluppo economico. Con questo evento, patrocinato dall’Ambasciata dell’Uruguay, dal Ministero degli Esteri italiano, dalla Regione Autonoma Sardegna, dalla Provincia del Medio Campidano e dal Comune di Villacidro, e con la presenza degli ambasciatori dell’Uruguay presso l’Italia e la Santa Sede, si è voluto celebrare i centosettant’anni del Trattato di amicizia, commercio e navigazione firmato nel 1840 tra il Regno sardo e il piccolo paese latino-americano. Nel corso del convegno sono stati analizzati non solo gli aspetti consolari, ma anche i rapporti commerciali tra due realtà che ancora oggi vantano una forte vocazione agro-pastorale e turistica; e poi ancora il tema dell’emigrazione sarda diretta in Uruguay, le forme di religiosità degli emigrati sardi e la significativa produzione letteraria di un emigrato isolano di seconda generazione, Osvaldo Crispo Acosta, originario di Codrongianos, uno dei più importanti critici di letteratura ispano-americana e spagnola dell’Uruguay, le cui opere sono oggetto di studio da parte di una classe del liceo classico “E. Piga”. Celebrare i centosettant’anni del Trattato di amicizia, commercio e navigazione, ha avuto il significato di mantenere vivo il ricordo di quell’accordo e delle sue positive ricadute, ma ha significato e significa anche e soprattutto il desiderio di dare nuova linfa al legame storico tra la Sardegna e l’Uruguay, attraverso nuovi accordi tra le parti, che possano fungere da stimolo sia per gli operatori del settore economico commerciale che per quelli del settore culturale. Non a caso, i giorni precedenti, a Cagliari, è stato firmato l’accordo di collaborazione tra l’Università del capoluogo e quella della Repubblica Orientale dell’Uruguay, mentre il presidente della Giunta regionale, Ugo Cappellacci, e la delegazione uruguaiana hanno definito i contenuti dell’accordo tra la RAS e l’Uruguay per consentire alle parti di poter collaborare e cooperare in campo commerciale, nel settore della formazione, della ricerca scientifica e della promozione culturale. Diversi imprenditori sardi, inoltre, intenzionati a investire in Uruguay hanno conosciuto meglio il piccolo paese latino-americano, apprendendo che esso persegue una politica di promozione e di sostegno degli investimenti esteri. Gli investitori stranieri infatti godono degli stessi diritti e dello stesso trattamento degli investitori uruguaiani e possono usufruire di una serie di agevolazioni fiscali, compreso l’esonero dal pagamento di alcuni tipi di tasse. Nel suo territorio sono presenti: porti liberi, con libera circolazione di merci, senza bisogno di autorizzazioni e pratiche formali, e con esenzione da tutte le tasse e sopratasse; zone franche che prevedono anche l’esonero dal pagamento delle tasse nazionali, e con possibilità, per l’investitore estero, senza autorizzazioni, di rimpatriare liberamente il proprio capitale. Il convegno, al di là del valore scientifico degli interventi, è stato occasione per avere notizie più dettagliate sull’Uruguay o Banda Orientale, una repubblica dell’America del Sud, indipendente dal 1825, suddivisa in 19 Dipartimenti o Province, con una superficie di 176.215 Kmq e una popolazione di 3.241.003 abitanti (il doppio della Sardegna). La capitale è Montevideo, dove si concentra il 42% di tutti gli abitanti del Paese. La popolazione, nella sua stragrande maggioranza, è di origine europea, soprattutto italiana (quasi il 50%) e spagnola. L’Uruguay è geograficamente posizionato in una zona strategica dell’America del Sud. Porta d’ingresso del Mercosur, è dotata di infrastrutture modernissime e attrezzate facilmente accessibili e appetibili per le grandi economie dell’Argentina e del Brasile e di altri Paesi latino-americani. Infatti, circa il 73% del Prodotto Interno Lordo (PIL) del Brasile, il 71% del PIL dell’Argentina e il 60% del PIL del Cile sono prodotti all’interno del territorio dell’Uruguay.

 

Manuela Garau

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