Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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Tutti uniti responsabilmente per ricostruire la Pineta
 

Il drammatico incendio della secolare e bella pineta di Villacidro pone inquietanti interrogativi.
Chi è il piromane? Avrà o no la consapevolezza e il rimorso dell’ enormità del danno arrecato all’economia, all’ambiente, alla storia e alla identità culturale del paese? Che messaggio si deve cogliere da questo drammatico evento, come dai tanti atti di vandalismo che ultimamente hanno preso di mira le piazze del paese con i loro arredi? L’analisi sociologica, politica, economica di questi fenomeni sarebbe lunga e difficile. Sono manifestazioni di un unico disagio sociale, al pari della diffusione della droga, delle forme di protesta e di ribellione, oppure vanno connotati distintamente come atti di razionale criminalità e di vendetta? E’ il caso di parlare di responsabilità collettiva? E come guardare al futuro ? Come ricostruire la pineta? Sarebbe opportuno aprire un dibattito su questi temi perché anche dagli errori, se ce ne sono stati, si può trarre esperienza e correzione e perché si possa tutti dare un contributo alla vita civile e democratica della cittadina. La perdita di migliaia di pini che facevano da cornice al paese ha veramente scosso e addolorato tutta la cittadinanza, tuttavia si deve riconoscere che, mai come ora, essa si è trovata unita nella volontà di ricostruire questo bene partecipando come soggetto attivo, nel desiderio di riappropriarsi della sua storia e delle sue radici culturali. Alcuni cittadini spontaneamente hanno iniziato a piantare 200 alberelli nel terreno bruciato, però, triste a dirlo, questi sono già stati recisi dai soliti vandali ignoti!
Dopo la paura di quei giorni di fuoco, dopo il pianto e il dolore, la cittadinanza ha manifestato il desiderio di guardare al futuro con speranza e ottimismo. Diverse positive iniziative sono state portate avanti, a partire dal Consiglio Comunale straordinario, nel quale si è discusso responsabilmente dei vari aspetti del problema e nel quale si sono ricordati, con due minuti di silenzio, le 5 persone decedute negli anni scorsi durante lo spegnimento degli incendi a Villacidro. La componente politica del paese sta facendo la sua parte, secondo la propria funzione, con gli accordi e i programmi con gli enti preposti al piano di riforestazione e con la Regione Sarda. Quella civile però non vuole stare a guardare. Nella settimana successiva al drammatico incendio, quando ancora il territorio bruciato sembrava una fumarola, ecco la grande marcia silenziosa, organizzata da un primo comitato spontaneo di giovani determinati nel fare la propria parte in questo contesto. Alla marcia hanno partecipato migliaia di persone, molti giovani e intere famiglie, dimostrando desiderio di partecipazione concreta al piano di ricostruzione della pineta. “Ciò deve avvenire, - si è detto, - senza schemi precostituiti o bandiere di partito”. Attraverso il bel concerto nella Casa Dessì, sabato 22 agosto, anche le associazioni culturali della Banda e del Coro Polifonico di Villacidro hanno dimostrato la stessa sensibilità, comunicando con la musica e il canto la volontà di eliminare la cultura della distruzione e della violenza, e, oltre il cerchio del fuoco, anche la volontà di andare avanti, ma parlandone, perché l’indifferenza e il silenzio sono complici di chi compie il delitto. Il confronto è tuttora aperto nei luoghi d’incontro, nelle vie, nei bar, nei negozi e, si spera, anche nelle scuole che hanno avviato da poco le lezioni, perché è proprio lì che si forma la coscienza morale, civica ed ecologica dei giovani. L’ultimo dibattito pubblico è stato organizzato dalla Lions Club, dalla Pro Loco e dall’Istituto Agrario. Anche in questo contesto lo stesso desiderio, la stessa richiesta: salvaguardare la connotazione paesaggistica di Villacidro e assegnare un pezzo di terra ai cittadini, da rimboschire e curare come hanno fatto in passato sapientemente gli antenati. Diversi e apprezzabili, i contributi degli intervenuti, cittadini esperti nel settore, tecnici e docenti. Una necessità impellente, mentre si utilizzano tutte le risorse tecniche, economiche e umane nella ricostruzione della pineta, è il ripensare alla crescita morale e civile di tutti i cittadini, dai bambini, ai giovani e agli adulti, attraverso una seria educazione alla legalità, al rispetto del patrimonio ambientale e delle tradizioni, con una partecipazione democratica di tutti al bene comune.

 

Dina Madau

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