insieme
         
Le vacanze, tempo da umanizzare  
       
Anche la pausa estiva, che si traduce in ferie per un numero sempre più consistente di persone, va accolta come tempo di crescita e, dunque, non va banalizzata. Si potrebbe dire che sono le stesse condizioni di vita, sempre più frenetiche, ad esigere momenti di distensione e di riposo. Con l’aumento del benessere e la diffusione sempre più capillare dell’industria del divertimento, però, la iniziale libertà di non fare nulla durante le vacanze, si è tramutata lentamente in libertà di fare qualsiasi cosa e, infine, in obbligo ossessivo di fare comunque qualcosa che assicuri il divertimento.

La cultura dell’evasione che ne è conseguita spinge un numero sempre più consistente di persone a spendersi in un incessante cercare emozioni che svuota ancora di più senza lasciare tracce.
Sarebbe invece opportuno, come ricordava il saggio e disincantato autore biblico di Qoelet, che si tornasse ad essere consapevoli di quanto la vita di ciascuno sia ritmata da una molteplicità di tempi tra loro differenti che, insieme, - purché vissuti coscientemente e liberamente - concorrono a fare di noi, rispetto al resto delle creature viventi, degli esseri dotati di intelligenza e di spirito.
E così, il tempo del lavoro, il tempo degli affetti, il tempo delle prove, il tempo della sofferenza, il tempo libero e il tempo per chi non ha tempo, non sono soltanto dei tasselli che casualmente compongono l’esistenza, ma un mirabile coordinato che forgia la persona e che consente al singolo di relazionarsi all’altro con una propria identità.

Per il credente esiste un’ulteriore dimensione che è quella della fede. Questa però non dovrà essere mai trasformata in un tempo definito. Come ricordava Gesù, essa è chiamata a diventare sale che dà sapore e luce che illumina la vita. Dunque, non un tempo accanto agli altri, ma l’elemento unificante che esalta la complessità misterica di ogni uomo e donna. Tornando al tempo libero, allora, c’è da augurarsi che possa diventare nuovamente tempo di riposo e quindi momento di verità, capace di ripescare nel profondo di noi ciò che più ci specifica e che più risponde alle nostre attese.
 
Don Giovannino
   
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