insieme
         
Primavera  
       
Superato il gelo invernale, ora anche le dita si muovono più agili e sciolte sulla tastiera.
I profumi della natura che cambia riempiono l’aria e al verde dei campi di grano, rigogliosi dopo le ultime piogge, si uniscono i variopinti colori dei frutteti in fiore.
Poesia; i mandorli, i primi a essersi svegliati dopo questo lungo inverno, si susseguono bianchi per lunghi filari e ai loro piedi, sterminati tappeti di candide margherite si inchinano riverenti davanti alla loro maestosità. Lungo la vallata del Leni che porta a Montimannu e nelle zone più alte del paese – là è la dimora dei begli alberi – i mandorli son già fioriti e stanno lasciando il posto ai saporosi frutti di cui la nostra gola è ingorda.Secondi, solo per tempo e non per bellezza, sono gli alberi di pesca che preparano i loro frutti alla futura stagione tingendosi di rosa: è l’incessante e muto spettacolo che ogni anno la primavera porta con sé.
Nuovi filari dipinti lentamente, in modo preciso, assolutamente impeccabile; perfetto.
E’ la volta dei susini, degli albicocchi e di tutte le piante che fra un paio di mesi, quando la primavera sarà ancora una volta un ricordo, offriranno i succosi frutti estivi.
Peschi, susini, albicocchi insieme, compongono il generoso paesaggio primaverile della pianura villacidrese. Ma a quote più alte, a Biddascema regna, sovrano incontrastato, il ciliegio ora nel suo candido abito di gala, pronto come sempre, a quello purpureo della sagra estiva.
Come un artista che dà forma alla sua opera d’arte in saggio silenzio lasciando trasportare la sua fantasia dalla musica, così il mondo cambia colore e aspetto in religiosa quiete sotto le note di migliaia di uccellini.
I giorni brillano tersi, talvolta turbati da qualche benefica pioggia; la natura mostra la sua infinita ricchezza e con orgoglio sembra chiedere di essere ammirata.
Immergercisi fino in fondo; fino quasi a sprofondare in tutta la sua immensità, naso in su su un prato verde, faccia a faccia con lei… E’ subito empatia; per sempre.
Vanitosa natura che ogni anno ami farti ammirare nei suoni, profumi, paesaggi più belli. Vanitosa natura, fresca, viva, sgargiante come in nessun’altra stagione. Sembri dare al mondo sempre la tua seconda possibilità quando ogni volta lasci ricominciare tutto daccapo.E’ quello che succede ora ai monti spelacchiati dagli incendi: qui un verde germoglio, là una timida erbetta comincia a spuntare e anche nella desolazione, è chiaro che la vita continua.
E’ la tua seconda possibilità. Puntuale come un orologio svizzero ricostruisci ciò che era stato distrutto. A fatica ma con mano saggia, impedisci al tempo di fermarsi laddove sembrava che fosse tutto finito. Lontano sarà il giorno in cui ogni cosa sarà come prima, ma quel che è certo è che in tutto quel tempo nulla si fermerà e la primavera sarà sempre rigorosamente puntuale.
In un prato profumi, musica e colori sono insieme come in nessuna opera d’arte esistente: il viola delle lavandule si erge su uno sfondo che da lontano appare sfumare fra il giallo e il bianco. Sono le tinte di margheritine, pratoline e camomille su cui si posano avidamente migliaia di insettini ronzanti, dalle laboriose api alle nobili farfalle.
Questo e altro, infinitamente ancora, è la Primavera.
La stagione più ricca, ridente, sgargiante dell’anno; il tempo in cui la natura canta, ma solo se si sta in silenzio.
Soli, liberi, padroni del mondo… Piccoli come gli uccelli che volano nel cielo infinito, padroni di sognare senza darsi limiti, semplicemente felici di poter godere di una così grande bellezza e al contempo sicuri di esserne parte.
Meravigliosa, incomparabile, eterna natura.
 
Silvia Meloni
   
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