insieme
         
Santo subito  
       
Nessuno l’ha dimenticato! Continuano incessanti e lunghissime le fila dei pellegrini verso la tomba di Giovanni Paolo II nelle grotte vaticane dove la salma riposa.
Fatto mai riscontrato nella storia e potente segno di unità, intorno al suo feretro, egli aveva richiamato, insieme a milioni di persone anonime di ogni razza, lingua e nazione, i grandi della terra e i rappresentanti delle grandi religioni.
Celebrandone le esequie, il cardinal Ratzinger diceva alla fine della sua commovente omelia: "Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice”. Forte e prolungato scrosciava allora l’applauso dei fedeli che straripavano nella piazza, mentre le scritte sugli striscioni mettevano in evidenza l’anelito che animava tutti: Santo Subito!
Il desiderio, trasformato in un grido di popolo mai spento, è stato accolto ora con una celerità sorprendente da Papa Benedetto XVI che ha dato avvio alla causa canonica di beatificazione di Karol Wojtyla, superando i consueti cinque anni di attesa dopo la morte.
Lo ha annunciato durante l’incontro con i preti di Roma, il 13 maggio scorso, in un giorno particolarmente significativo per il precedente pontificato.
“Vox populi, vox Dei” si dice per tradizione, e quando il popolo considera santa una persona, lo è veramente.
Perché lo si acclama Santo? Si sono scritte migliaia di pagine encomiastiche per le opere di bene e di pace da lui compiute durante il suo pontificato su tutti i versanti, non trascurando alcuna categoria di persona e alcun problema dell’umanità: i giovani, suoi diletti amici, che ha richiamato da tutti i continenti, la famiglia cui ha affidato la difesa dei valori della persona e della vita, il suo amato clero e tutti i religiosi/e, i poveri di ogni condizione, i sofferenti, gli anziani, gli artisti, i giornalisti, i politici, gli educatori, i detenuti, i lavoratori. E’ stato l’uomo del perdono che pubblicamente ha donato e chiesto per la Chiesa intera, l’uomo delle battaglie contro lo sfruttamento dei popoli per i quali ha chiesto invano l’abbattimento del debito estero, contro le guerre e le intolleranze religiose, contro la mafia e i sequestri di persona, contro il lavoro minorile e l’oppressione della donna. E’ stato anche l’uomo dell’unità dei cristiani e del dialogo interreligioso, che si è battuto perché non venissero disconosciute le radici cristiane dell’Europa; insomma viene riconosciuto un Grande del nostro tempo, del terzo millennio, aperto ai cambiamenti e ai carismi presenti nella Chiesa.
Quindi è santo! Sì, ma la sua santità è acclamata non soltanto per ciò che ha fatto, ma soprattutto per come lo ha fatto.
Santo, perché uomo di preghiera, sempre docile allo Spirito Santo; perché testimone di Cristo e della sua Parola mostrandosi sempre coerente e fedele ad essi; perché ha coltivato in sé le virtù teologali e cardinali; perché ha sempre donato sé stesso, con amore e passione agli altri. Sì! La santità traspariva dal suo sguardo e dalla sua persona.
E’ stato un Papa che è arrivato al cuore della gente, dei grandi e dei piccoli della terra. Un’esistenza comunicata fino alla fine, quando ha mostrato la sua sofferenza, come Gesù sulla croce; ciò ha forse dato fastidio alla mentalitàimperante dell’esaltazione di ciò che è bello, potente e fisicamente prestante, ma proprio quella debolezza ha fatto capire la veridicità di tutta la sua predicazione. Perché era davvero un credente che aveva incontrato Gesù aprendogli il cuore, e lo raccontava con passione ed entusiasmo invitando tutti a fare altrettanto.
 
Dina Madau
   
<<Torna ai titoli  
 
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
     
         
                 
sito realizzato da: Francesco Chia      
Copyright ©2004