insieme
         
Fede e rischi di annacquamento  
       
Tra i molti problemi dibattuti durante il Congresso Eucaristico Nazionale che si è concluso a Bari il 29 maggio scorso ce n’è uno che ha riguardato l’impoverimento della qualità della vita a causa della sparizione della domenica e delle festività dalla gestione del tempo personale e collettivo. Al centro dell’analisi il settore commerciale. Chi non è a conoscenza della diffusione, sempre più capillare, dei grandi ipermercati? A combattersi sul terreno della grande distribuzione sono i gruppi economici più potenti del Continente (soprattutto italiani, francesi e tedeschi). Le conseguenze le conoscono tutti. Queste città mercato sono sempre aperte, anche la domenica e i giorni festivi con orari continuati dal mattino alla sera. Da più parti in questi anni si è cercato di opporsi a questa liberalizzazione affermando che anche il commercio e il profitto devono sottostare a delle regole. I grandi gruppi commerciali, però, hanno dalla loro il consenso dei consumatori che affollano a tutte le ore questi centri di distribuzione. I commercianti al dettaglio, invece, e a ragione, non ce la fanno più a sostenere il confronto e si sentono stritolati dalla morsa della grande distribuzione.
Si tratta di un tema al quale la Chiesa è particolarmente sensibile e attenta, vista la valenza che la domenica – Giorno del Signore – possiede sul piano della fede. La soluzione parrebbe semplice perché si crede che se tutti i gruppi accettassero di chiudere la domenica, questo giorno riacquisterebbe quella dimensione spirituale che sembra avere smarrito. Ma la terapia è solo apparentemente convincente. Infatti, sono i centri commerciali ad avere sconvolto gli stili di vita della gente, oppure è la collettività, con la mutata filosofia di vita, ad avere favorito la nascita di questi? La questione fondamentale è tutta qui. L’attuale società ha fatto le sue scelte tra spiritualità e consumi, Dio e profitti. Inutile illudersi. La secolarizzazione in atto il credente la può affrontare non con le contrapposizioni da crociata, ma con un recupero delle motivazioni profonde che fondano la sua fede, senza addolcimenti o annacquamenti. E’ il cristiano che deve operare delle scelte controcorrente nella misura in cui ritiene importante recuperare la dimensione evangelica della domenica la quale, come ha ribadito il Papa a Bari, deve tornare ad essere antidoto “al consumismo sfrenato, all’indifferenza religiosa e al secolarismo chiuso alla trascendenza, per riscoprire con fierezza il privilegio di poter partecipare all’Eucarestia”.
d.G.
 
Dedicato al “piccolo coro di S. Barbara”
 
Fra qualche domenica il coro dei bambini andrà in vacanza, per riprendere la sua attività, con l’entusiasmo di sempre, alla fine dell’estate. Da queste pagine desidero pubblicamente ringraziare e fare un elogio dei nostri splendidi coristi e mi rivolgo direttamente a loro, invitando tutta la comunità a riflettere sul loro importante dono. Ho apprezzato tanto la generosità del vostro servizio, la gioia e l’entusiasmo con cui partecipate a questa attività, la costanza con cui portate avanti l’impegno che avete assunto. E poi, diciamolo, state diventando sempre più bravi. Questo succede sia perché l’arrivo di suor Doloretta, incantatrice di bambini, ha permesso di infoltire il gruppo, sia grazie a voi, “pilastri” del coro, Elena, Francesca e Serena che, seppure non più bambine, continuate lodevolmente a sostenere e dare forza, dall’alto di un’ esperienza ormai pluriennale, ai vostri più piccoli e meno esperti compagni di viaggio. Certo, anche le chitarre di Attilio e Daniela danno un contributo determinante, ma, in fondo, siete bravi anche quando nessuno strumento ci può accompagnare. Rivolgo un pensiero riconoscente ai genitori di voi tutti, perché vi incoraggiano a partecipare e vi esortano alla costanza in un impegno che vi aiuta a vivere con piacere e serietà le celebrazioni liturgiche e può contribuire a educarvi alla responsabilità e all’affidabilità nei più gravosi impegni futuri. Grazie, miei piccoli, preziosi amici, per il vostro bellissimo esempio di impegno, di gioioso entusiasmo, di disponibilità e di assoluta gratuità.
Giannina
   
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