insieme
         
Tutto questo è scuola  
       
Anche questo anno scolastico si è concluso. E’ stato molto impegnativo sotto tutti i punti di vista per via dell’attuazione della Riforma Moratti che ha portato notevoli cambiamenti. L’avvio del nuovo sistema ha fatto partire la “macchina scuola” con una marcia un po’ più lenta del solito, destabilizzando equilibri ormai consolidati, anche se con l’autonomia scolastica qualche novità la si era già attuata. Si sa che ogni cambiamento comporta maggiore impegno, fatica, stress, insieme a confusione e incertezze, almeno fino a che non si entra bene nel meccanismo. E così, superate le fasi iniziali dell’approccio alla Riforma, si è trovato un assestamento e l’anno scolastico è scorso tra problemi vecchi e nuovi. Aprirsi al nuovo è certamente positivo, se quanto viene proposto produce risultati confortanti.
La scuola cambia, ma poichè ha una funzione di grande valore educativo, formativo e sociale non deve mai perdere di vista la sua primaria importanza e la vera essenza del ruolo che ricopre, quella di formare l’individuo nella sua interezza.
Fin dalla scuola dell’Infanzia e poi nella Scuola Primaria (così viene modificata la denominazione della Scuola Materna e della Scuola Elementare), si fondano le basi affinché le nuove generazioni si inseriscano in una società in continua evoluzione.
La responsabilità della scuola è davvero grande, ma deve essere divisa e condivisa dalla famiglia che, invece, spesso, continua a delegare alle istituzioni ciò che in primo luogo le compete. Si sente dire che i bambini di oggi sono cambiati. Sicuramente. Hanno più stimoli, molte di più sono le opportunità per sviluppare una intelligenza più acuta, ma sono anche più furbi e smaliziati e a volte poco rispettosi nei confronti degli stessi insegnanti. Questo è dovuto all’aria, a volte troppo permissiva, che si respira in molte famiglie. Allora si può concludere che sono cambiate le nuove generazioni dei genitori. Forse poca fermezza e coerenza nell’educare? E’ più facile dire “si” piuttosto che un “no” perché questo necessita sempre di una motivazione. Sta di fatto che tenere la disciplina in classe, oggi, è una impresa piuttosto ardua. Si perde molto tempo per ottenere l’attenzione necessaria che consenta all’insegnante di svolgere la lezione e di lavorare in serenità e al meglio. Sono proprio gli stessi genitori, a non riconoscere, talvolta, quanto a scuola si fa per i loro figli, mentre tutta la scuola ruota attorno ad essi. Con un sistema scolastico che cambia non si può prescindere anche dal fare i conti con queste realtà che rendono più complicato un percorso già di per sé faticoso.
 
M.Rita Marras
   
<<Torna ai titoli  
 
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
     
         
                 
sito realizzato da: Francesco Chia      
Copyright ©2004