|
|
La scuola che io chiedo |
|
|
|
|
|
Rivolgo a chiunque sia interessato una domanda che in questi giorni balena di continuo nella mia mente: “ Che cosa chiedo alla Scuola, per i nostri figli ?”
Io do la mia risposta, nella speranza che qualcuno voglia aggiungere la sua e contribuire a far scaturire un dibattito che favorisca la partecipazione e la presa di coscienza di tutti su una realtà straordinariamente importante per l’intera società.
Chiedo alla Scuola la garanzia di identiche opportunità per i nostri ragazzi, che provengano da famiglie colte o meno colte, ricche o povere, che siano normo-dotati o portatori di handicap.
Chiedo che non vi siano scuole di “serie A, B, C …”, ma che tutte siano di altissima qualità e possano formare dei cittadini colti e competenti. |
Chiedo che la Scuola fornisca agli studenti gli strumenti per leggere la realtà e per vivere in essa da protagonisti attivi e responsabili.
Chiedo che i nostri figli siano seguiti da insegnanti preparati, motivati e appassionati, che sappiano comunicare l’amore per lo studio e la conoscenza.
Chiedo l’educazione all’impegno e alla fatica, i soli mezzi coi quali si possono ottenere risultati proficui e duraturi.
Chiedo che molti ragazzi non vengano ingannati dalle chimere dei precoci guadagni promessi da chi vuole far lavorare il loro corpo, ma non la loro testa.
|
 |
Chiedo l’educazione alla convivenza, al dialogo e al rispetto di ogni uomo e della sua dignità.
Chiedo l’apertura al mondo e ai suoi problemi.
Per tutto questo chiedo allo Stato che il diritto allo studio, sancito dalla nostra costituzione, sia sempre l’obiettivo primario e irrinunciabile dal quale far discendere tutta la legislazione sulla Scuola.
Chiedo dei governanti lungimiranti e illuminati che investano sull’istruzione tutte le risorse necessarie per consentire a coloro che operano nella Scuola di garantire il meglio a ogni studente.
Chiedo a tutti un’attenzione costante a questa fondamentale istituzione e ai suoi problemi, perché solo il suo buon funzionamento è garanzia di una società migliore.
Chiedo, però, anche ai genitori di non considerare la Scuola come un diplomificio, ma come un luogo dove si apprende e si costruisce cultura; chiedo loro di darle idee, energie, impegno; di non restarne fuori e di impegnarvisi, perché il futuro di questa istituzione è anche nelle nostre mani e prezioso può essere il nostro contributo alla sua crescita e al suo perfezionamento.
Io non mi rassegno a una Scuola diversa da quella che chiedo e solo ciò che va e andrà in questa direzione ha e avrà sempre il mio favore e il mio sostegno. |
|
G.O. |
|
|
<<Torna ai titoli |
|
|
|
|
|