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Storia della fotografia  
       
Quella della fotografia è una tecnica di produzione di immagini permanenti su superfici sensibili, ottenuta grazie a un’azione chimica esercitata dalla luce o da altre forme di energia radiante. “Mettere in prospettiva” divenne un’esigenza già per gli artisti del Seicento, per poter rendere più realistiche le loro opere.
I primi cenni su queste tecnica li troviamo descritti addirittura da Leonardo Da Vinci, che descrisse cosa fosse una “camera oscura”, si trattava di una cabina cubica completamente isolata dalla luce, su una parete veniva praticato un foro attraverso il quale le immagini esterne venivano proiettate sulla parete opposta, il disegnatore, che stava all’interno della cabina, poteva vedere la proiezione capovolta e riprodurla. Il principio della camera oscura fu migliorato grazie all’introduzione di una lente ottica nel foro della parete, così da permettere una maggior concentrazione dei raggi luminosi. Tale lente fu il precedente del moderno obiettivo fotografico e permise di costruire camere oscure sempre più piccole e maneggevoli, fino a ridurle a piccole cassette.
Il problema principale rimase quello di fissare in qualche modo l’immagine riflessa dalla lente della camera oscura, per far questo si utilizzò il cloruro d’argento, infatti questo elemento chimico , se esposto alla luce, poteva riprodurre l’immagine riflessa dalla lente in colori che spaziavano dal nero al grigio. Con gli agenti atmosferici e l’esposizione alla luce, però, le immagini così riprodotte, si oscuravano completamente, vi era quindi la necessità di migliorare la tecnica.
Un passo in avanti lo fece Louis Daguerre, nel 1839, con l’invenzione del “dagherrotipo”, un apparecchio col quale si ottenne, per mezzo della luce e di particolari sostanze chimiche, di fermare su lastre argentate le immagini che si formano nella camera oscura. Il dagherrotipo, in copia unica e non riproducibile, veniva spesso colorato a mano, coperto da una lastrina di vetro e sigillato affinché non si arrugginisse o scrostasse.
Il vero salto di qualità, però, fu compiuto da George Eastman che, nel 1888, inventò la prima Kodak camera (chiamata così per riprodurre il suono dello scatto di una macchina fotografica), un apparecchio di piccole dimensioni che conteneva un rullo di carta speciale (la futura pellicola) per 100 pose. Con questa invenzione non c’era più bisogno che i fotografi dovessero preoccuparsi dello sviluppo delle fotografie, bastava infatti portare il rullo alla Kodak che sviluppava le immagini e riconsegnava la macchina di nuovo pronta all’uso. Nasceva in questo modo la “fotografia istantanea” che ai giorni nostri è stata ulteriormente modificata dalla fotografia digitale. La tecnica della fotografia è stata da sempre utilizzata per molti scopi, prima di tutto come mezzo d’informazione, strumento scientifico e tecnologico, ma anche come vera e propria forma d’arte o come hobby, è infatti indispensabile in molte attività commerciali e industriali, nella pubblicità, nella documentazione e nel giornalismo. Soprattutto in questo campo la fotografia ha un ruolo di spicco, in molte testate, infatti, l’articolo viene posto in secondo piano rispetto all’immagine, quest’ultima è infatti capace di commentare da sola un certo avvenimento, risultando più eloquente di molte parole!
 
Francesca Ortu
   
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