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Habemus Papam!  
       
Ripercorrendo con la memoria, l’evento dell’elezione del papa di circa 27 anni fa, non ricordo che vi sia stata una diretta televisiva tale da coinvolgere e fare partecipare con lo stesso interesse all’importante momento. La comunicazione sia telematica che televisiva ha, oggi, un potere tale da fare vivere e fare sentire davvero nel profondo, qualsiasi avvenimento che accade attorno a noi, sia esso piacevole o meno, anche se con una incisività che tende a svanire presto. In questo caso specifico, è stato davvero emozionante l’attesa e poi, le due fumate inconfondibilmente nere e quella, invece, che ha fatto tenere per un po’ il fiato sospeso. Veramente in tanti, in Piazza S. Pietro, tutti con il volto verso l’alto, per poi non avere più dubbi: era nera anche quella. Al quarto scrutinio, dunque abbastanza presto, dall’ultra secolare comignolo del Vaticano la “fumata bianca” decretava l’avvenuta elezione del nuovo Papa. Pochi istanti dopo la frase di rito “Habemus Papam”, ecco affacciarsi al balcone della Basilica, Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger.
Tante le considerazioni e i commenti di giornalisti e vaticanisti, nei vari programmi non stop di quella stessa sera e dei giorni successivi: “una bella figura dall’aspetto dolce e rassicurante, un grande intellettuale, un conservatore, ecc…”. E poi il grande dilemma: “Riuscirà a farsi amare, a richiamare folle oceaniche come il suo predecessore, avrà quel carisma capace di catturare i giovani, come sarà il suo pontificato?”.
Durante la celebrazione funebre di Giovanni Paolo II, avevano colpito le parole di stima, di affetto amicale, di ammirazione e di rispetto che, l’allora Cardinale Ratzinger, gli aveva rivolto. Il suo era stato un discorso toccante, per un papa straordinario che tanto aveva dimostrato, testimoniando il vangelo con la sua stessa vita e con la sofferenza vissuta fino in fondo in prima persona. Ed ecco che quella figura che è stata una presenza così viva e forte per oltre ventisei anni, che ha raccolto attorno a sé con commozione il mondo intero, eccola già sostituita. Solo quindici giorni e quella finestra chiusa del Vaticano si è riaperta, a significare che tutto ricominciava. Ci affezioneremo di sicuro. Papa Ratzinger si è proposto alla gente, già dal primo approccio, in modo semplice e coinvolgente, affidando anche lui la guida del suo mandato alla Madonna. Un susseguirsi di pensieri e di emozioni misti a gioia avvolgevano cuore e mente, ma è stata inevitabile la considerazione di quanto la vita, sempre di più, non ci dia il tempo di asciugarci le lacrime dopo la perdita di qualcuno che ci è stato caro. Subito e frettolosamente, volta pagina. Rimpianti e nostalgie sembrano non avere più spazio nella vita di oggi. E’ certo, però, che nel cuore di tutti resterà molto caro il ricordo di Papa Giovanni Paolo II, che nel suo lungo pontificato, ha conquistato due diverse generazioni, lottando per l’uguaglianza tra i popoli, anche nel rispetto delle diverse religioni e spendendo le sue energie per la pace nel mondo. Benedetto XVI, proseguirà la difficile guida della Chiesa e saprà con vigore trasmettere quelli che sono i valori universali, farli osservare con la forza della sua fede e del suo carisma.
 
M.Rita Marras
   
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