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COXINAS: i lavori e l’abbandono  
       
Il 3 novembre 2004, durante una passeggiata a Coxinas, ebbi occasione di vedere degli operai intenti a collocare cancelli: uno piccolo di accesso alla passerella sopra il muro della dighetta e uno a Genna Frociddada, proprio all’imbocco della strada che porta alla stessa dighetta.
Sembrava che, finalmente, fosse giunto il momento di completare quelle opere, da tempo iniziate, per la messa in sicurezza della diga.
Sono trascorsi sei mesi e più, ma da quel giorno nulla di nuovo si è visto.
Già diversi anni fa furono costruite anche due casette: una dovrebbe ospitare l’eventuale custode, l’altra un gruppo elettrogeno.
Nonostante siano dipinte di color verde, costituiscono un impatto ambientale poco gradevole, forse avrebbero fatto meglio a costruirle in pietra.
Con l’abbandono, il degrado avanza:
le tegole della casetta del custode sono in parte rotte e l’umidità è già penetrata all’interno; le grate delle porte sono state forzate e forse aperte.La finestra della casetta grande è spalancata. Il cancelletto che doveva vietare l’accesso al muro della diga è buttato per terra; il cancello grande era ben chiuso con un robusto lucchetto che da qualche settimana è stato tranciato; nel bivio tra la strada che porta alla diga
e la vecchia carrareccia che porta a Su Camp ‘e Coxinas era stato sistemato il cartello per Monte Margiani, è stato divelto; i rifrangenti montati sui gard rail nei vari tornanti della strada sono stati buona parte divelti o rotti; persiste il taglio abusivo di alberi, mentre il bosco è pieno di legna secca che sarebbe bene asportare.
Il territorio è in stato di abbandono e continua lo sperpero di pubblico denaro per costruire incompiute che nessuno si cura di salvaguardare.
E a proposito di cancelli e di recinzioni, mi permetto di far notare anche un’altra cosa. Immagino che, per mettere in sicurezza la dighetta, verrà rifatta la recinzione bella e ampia qual era quella vecchia. Sarebbe sufficiente recintare a poche decine di metri dal livello massimo di piena e sì risparmierebbero parecchi soldi. Il cancello, se si fa la recinzione, andrebbe messo poco distante dalle costruzioni su citate.
La situazione del territorio di Coxinas è particolare rispetto ad altri siti. Mi ci sono recato per fare una passeggiata il lunedì di Pasquetta. Molte macchine di famiglie o gruppi di amici, sono saliti con l’intento di trascorrere la giornata all’aria pura. Pochi vi sono rimasti perché non hanno trovato un luogo in cui fermarsi: nella vecchia - nuova Cantina è impossibile per i motivi che tutti sappiamo, al Campo vicino alla dighetta non ci si poteva avvicinare a causa del cancello.
Vogliamo continuare ad accogliere così gli eventuali fruitori del territorio?
 
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