insieme
         
Valorizziamo ciò che conta  
       
Raccogliere le pagliuzze che galleggiano in superficie è facile per tutti. Pescare perle, invece, è impresa per pochi. Occorre tuffarsi in profondità e la riuscita esige sacrificio e allenamento continui. La paglia e le perle non hanno lo stesso valore e per ottenerle si richiede una fatica diversa.
Siamo a novembre, mese che più di ogni altro incoraggia la riflessione personale su ciò che nella vita veramente conta. Sapere discernere l’essenziale da ciò che è soltanto accessorio non è esercizio sterile per persone fuori dal mondo, ma dovere irrinunciabile per tutti. Purtroppo certa cultura esclude ciò che comporta sacrificio, costanza e rinuncia e raccomanda di conformarsi al “così fan tutti”. Si preferisce porre a criterio del proprio agire il piacere o l’utile, anziché ideali che risultano vincolanti ed impegnativi. Parole come “coerenza” e “rettitudine”, proprio perché rimandano a valori che suppongono il dominio di sé e la disponibilità a costruirsi una coscienza più responsabile, non godono di grande seguito. Eppure, - a dispetto dell’apparenza, - si tratta di vocaboli molto più attuali e moderni di tanti altri.
Questi ultimi risultano indubbiamente più appaganti e gettonati, in quanto non coinvolgono l’intelligenza e la volontà dell’individuo. Si sa, infatti, che è più facile farsi suggestionare da ciò che a buon mercato assicura obiettivi facili e che accomoda tutto con giustificazioni di convenienza, anziché lasciarsi guidare dalla voce della propria coscienza. Non sorprende quindi l’inquietudine diffusa dentro le società dell’Occidente e l’assenza di serenità e di pace vera. Quando il cuore dell’uomo tradisce i valori di cui è custode, a poco valgono sia l’abbondanza di beni che i successi conseguiti. La felicità infatti non la si conquista con i piaceri o con i soldi, ma con l’essere in sintonia con la dimensione più profonda e spirituale del proprio io.

Evitiamo perciò di immergerci nelle futili cose “che oggi sono e domani non più”, fino ad esserne completamente assorbiti. Riprendiamo ad ascoltare noi stessi e a conoscere ciò che è presente nel nostro intimo. Colmiamo prima di tutto il vuoto e la miseria perché dentro di noi abbia a dimorare la pace vera e cioè Dio e la sua volontà.

 
Don Giovannino
   
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