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Guerra in Uganda. Non scordiamoci di loro
       
Tutto cominciò dopo la salita al potere dell’attuale Presidente Yoweri Museveni alla fine degli anni Ottanta, dopo tanti anni di atroci guerre e tirannie, in Uganda cominciava ad intravedersi una speranza di pace, ma così non fu, infatti è da quasi vent’anni che al nord dell’Uganda si sta consumando una tragedia che in troppi ignorano.
Forse perché non conosciamo le cause o i fini di questa guerra così assurda siamo spinti a non intervenire, a non ragionare, a non riflettere sulle conseguenze di questa lotta così atroce. Si, perché in Uganda si muore, non solo di fame o per le malattie (cause frequenti anche queste!), ma soprattutto per le barbare uccisioni e le terribili razzie compiute dai ribelli che compongono il Lord’s Resistance Army (LRA), cioè l’Esercito di Resistenza del Signore. Da 17 anni quest’armata, semina il terrore in tutto il nord dell’Uganda, l’LRA è guidato da Joseph Kony, un fanatico visionario che vorrebbe prendere il potere, destituire il Presidente Museveni e comandare secondo i Dieci Comandamenti.
Nonostante questi richiami alla Bibbia, c’è ben poco di religioso e di cristiano nella brutalità delle uccisioni e dei rapimenti compiuti dalla guerriglia guidata da Kony. La guerriglia s’intreccia con le vicende del Sudan, è infatti in questo Paese che l’LRA aveva le basi, ora invece pare che il Sudan abbia dato la sua approvazione affinché l’esercito ugandese possa varcare il confine e penetrare nel suo territorio per combattere i ribelli.
L’Esercito di Resistenza del Signore è composto in buona parte dalle vittime di questi rapimenti e la cosa assurda è che si tratta di bambini; i ribelli quando penetrano nei villaggi reclutano a forza i bambini e le bambine, ai primi viene subito insegnato ad usare il fucile e ad uccidere senza pietà, le bambine vengono usate come cuoche o come concubine dei capi guerriglieri. La pazzia di Kony l’ha portato ad utilizzare i bambini, perché facilmente influenzabili dai suoi insegnamenti e dalle sue insane convinzioni, vista la tenera età. Per questo motivo ogni sera migliaia di bambini lasciano i villaggi e partono per andare a dormire in città, s’incamminano scalzi, con il loro fagottino in testa o una stuoia, scappano per la paura di esser rapiti, si stima che i bambini rapiti fino ad oggi siano circa 20000. Questo sanguinoso conflitto non sembra finire mai, nessuno interviene, dov’è l’ONU?
Dove sono i Paesi che “vogliono esportare la democrazia”? Ovviamente la polemica è d’obbligo, forse se ci fossero maggiori interessi in gioco, come per esempio giacimenti di petrolio, i Grandi della Terra interverrebbero per accaparrarsi un pezzo della torta, ma in gioco ci sono “solo” tante vite umane e poveri bimbi innocenti, troppo poco per mobilitare i loro eserciti?!
 
Francesca Ortu
   
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