insieme
         
Fiction e realtà  
       
La fantasia e la creatività spaziano, senza limiti quando si tratta di ottenere indici di ascolto elevati. Questo è l’obiettivo e la sfida tra le reti televisive di stato e le tv private. A fare davvero “audience”, dovrebbe essere la qualità di quanto le varie emittenti ci propongono. Rai uno, solo pochi giorni fa ha proposto i fatti più salienti della vita di San Pietro. Molto avvincente e sommariamente rispettosa della veracità della storia. Attori di fama internazionale hanno interpretato con grande empatia, calandosi nel ruolo e nell’essenza dei contenuti una così straordinaria parte della storia della Chiesa. Mi sono chiesta come mai i temi di carattere religioso vengano prodotti e realizzati così di frequente e talvolta si tratta di autentici colossal con sceneggiature molto realistiche e coinvolgenti.
Voglio ricordare ad esempio le biografie che hanno offerto momenti di commozione e di riflessione: la vita di S.Francesco, di Santa Rita, di S.Maria Goretti, di S.Antonio da Padova, di Don Bosco e di Don Gnocchi. Papa Giovanni XXIII e Padre Pio da Pietralcina hanno avuto addirittura due diverse realizzazioni interpretative. Rai uno e Canale 5, infatti hanno proposto due diverse versioni, entrambe davvero molto suggestive e realistiche con attori e regie di tutto rispetto in entrambe le realizzazioni. Le fiction di recente hanno anche dato uno spaccato della storia sia vecchia che recente del nostro Paese mettendo in luce figure molto rappresentative come Meucci, De Gasperi, Mussolini e altri ancora. Ad aprile scorso, poi, mentre il mondo intero si era stretto attorno al papa Giovanni Paolo II, appena scomparso, l’indice di ascolto raggiungeva livelli altissimi le sere che Canale 5 trasmetteva la sua vita, interpretata magistralmente da un attore polacco.
Più volte ho riflettuto e mi sono domandata chi fosse il pubblico che segue questo genere di programmazione televisive. Saranno tutti credenti? Quale è lo spirito che inchioda per più giorni così tanto pubblico? Perché c’è tanta attenzione soprattutto per i personaggi dal forte spessore etico e religioso? Sono arrivata ad una semplice conclusione: forse c’è sete di messaggi forti, veri, autentici , desiderio di pulizia dentro di noi? O è forte la voglia di assaporare e riscoprire i valori che davvero contano? Non si spiega diversamente. Le storie a cui mi sono riferita, di tutto questo, ne regalano in modo molto generoso. I diversi palinsesti televisivi sono ormai un po’ scaduti, i programmi culturali o quelli che possono essere arricchenti talvolta vengono trasmessi in ora tarda. Il “gossip” impazza e scava nella privacy dei vari personaggi dello spettacolo in maniera sempre eccessiva e stucchevole. La cronaca sia “rosa” che “nera” è cruenta, indiscreta, morbosa. Di programmi per ragazzi sembra essercene pochi o niente. Persino la pubblicità nella grande maggioranza dei casi è inguardabile. Dunque, ben vengano allora questi sceneggiati che ripercorrono storie della letteratura o la vita di santi o di personaggi illustri. Possono assumere i connotati di qualcosa di irreale, fuori dalla moda o lontane dai tempi che stiamo vivendo, ma se sono capaci di offrire emozioni e riescono a cogliere l’essenza della vita stessa, beh!, va la pena comunque di seguirli.
 
M.Rita Marras
   
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