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| Tutti uniti per un nuovo anno pastorale |
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| Per questo mese che segna la fine dell’estate e delle vacanze, la ripresa delle lezioni per una decina di milioni di studenti e il riavvio dell’attività pastorale nelle parrocchie, vorrei ispirarmi a quanto scritto una ottantina di anni fa da un diplomatico e senatore statunitense al proprio figlio. “Il mondo si divide tra persone che realizzano le cose e persone che ne prendono il merito. Cerca, se puoi, di appartenere al primo gruppo. C’è molta meno concorrenza”. L’affermazione davvero bella e incisiva l’ho trovata nel quotidiano cattolico “Avvenire”. |
L’annotazione non solo raccomanda di evitare coloro che dicono e non fanno, ma anche di non attribuirsi meriti che appartengono ad altri. In una parola si afferma di non falsare la realtà a proprio vantaggio. Dunque, bando all’apparenza e alle finzioni, perché la crescita sociale cristiana si fonda sempre sul lavoro paziente e umile di chi sceglie la generosità e non lo splendore delle vetrine. Gesù, come leggiamo nel Vangelo di Matteo (7,21), ci mette in guardia dal fondare la fede su parole e formule che non coinvolgono la vita.
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“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
La Parrocchia, come la società per crescere ha bisogno di persone disponibili capaci di donarsi con gratuità e senza secondi fini. Non occorrono particolari qualità o competenze, basta dare secondo i propri talenti e il proprio cuore, senza protagonismi. Sta per iniziare il nuovo anno pastorale. Tanto di più si può e si deve fare, ma questo auspicio, per concretizzarsi, ha innanzitutto bisogno che sia avvertito da un numero sempre maggiore di cristiani. E allora, fattevi avanti. Insieme ci sforzeremo di testimoniare il Vangelo di Gesù restando uniti, evitando inutili gerarchie al nostro interno e cercando di realizzare quanto è nelle nostre possibilità. |
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| Don Giovannino |
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