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La Sardegna sui libri

L'estate è per molti un momento di riposo, di relax e di ferie. Si cerca di non pensare al lavoro o allo studio e ci si prende una vacanza da tutto. Si dice che la lettura preferita del periodo estivo siano i giornali di gossip, i pettegolezzi che riguardano le persone famose, come trascorrono le vacanze e tutti i loro amori. Questo mi spaventa un po’, sarebbe certamente preferibile leggere altro sotto l’ombrellone, si potrebbero riscoprire i classici della letteratura italiana e straniera, provare le novità fresche di stampa –d’altronde l’editoria propone tanti nuovi libri e romanzi di giovani autori- oppure sarebbe certamente appagante per la nostra cultura leggere uno delleLa Sardegna sui libri innumerevoli opere degli scrittori sardi. Sono così andata a cercare qualche titolo e sono rimasta sorpresa, positivamente meravigliata, per la mole di libri e autori sardi! Ho avuto infatti qualche difficoltà a fare una cernita, dispiaciuta dal non poter comprare tutti i libri che hanno suscitato la mia curiosità, soddisfatta però nell’aver constatato che alcuni già si trovano nella piccola biblioteca della mia famiglia. Citare tutti i titoli non sarebbe possibile, anche perché non li ho ancora letti tutti e non vorrei peccare di presunzione facendo delle recensioni; mi baso anche sulle opinioni comuni e sulle considerazioni di quanti, come me, hanno letto questi libri. Quando si pensa ai libri sulla Sardegna o agli scrittori sardi, nell’immaginario collettivo il primo nome che si pensa è quello di Grazia Deledda, visto anche il suo premio Nobel per la letteratura nel 1926; ma noi villacidresi siamo sicuramente più affezionati a Giuseppe Dessì e al suo “Paese D’ombre”. Questo è comprensibile visto che ritroviamo tra le pagine storia e paesaggi che ci appartengono fortemente. Tra i nomi “celebri” vi è anche quello di Gavino Ledda; il suo libro più famoso è “Padre Padrone. L’educazione di un pastore”, da cui venne tratto poi un film che vinse anche la Palma d’oro a Cannes. Un’altro autore, di cui forse si è capita maggiormente la maestrìa solo dopo la precoce morte nel 1995, è Sergio Atzeni; le sue opere postume sono state infatti apprezzate in maniera maggiore e adeguata. Un titolo tra tutti è “Bellas Mariposas”, la storia di due ragazzine adolescenti, ambientata in un quartiere popolare di Cagliari. Ho appena finito di leggere “La Vedova Scalza” di Salvatore Niffoi, scrittore di Orani che, mescolando sardo e italiano, riesce a dipingere la realtà della Barbagia e a farla comprendere anche a coloro che non conoscono il dialetto; è quest’ultima la lingua migliore per rappresentare situazioni e immagini di una Sardegna antica, densa di credenze e quasi magica. Sul comodino ho ancora molti libri da leggere tra i quali cito quello di un’autrice cagliaritana, Giulia Clarkson “La città d’acqua” e “L’occhiata letale” di Giorgio Todde, l’autore isolano più venduto in Sardegna.

Francesca Ortu

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