insieme
         
Coloriamo la vita col pennello di Dio
       

La vita, con i suoi gesti, pensieri e progetti, si colora in ciascuno di noi – volta per volta – di tonalità chiare o cupe a seconda dello stato d’animo e del carattere. Non è un mistero che di fronte allo stesso evento c’è chi si abbatte e chi resta sereno e che tante forme di inquietudini trovano la fonte proprio nella psiche dell’individuo. Il bello è che poi si crede che i colori da noi dati si identifichino con la realtà oggettiva, mentre invece è la persona con i suoi umori ora speranzosi, ora pessimisti a dipingere in quel modo la propria esistenza e gli eventi che accadono attorno a lei. Si pensi ai condizionamenti che scaturiscono dalle amarezze, dagli insuccessi, dai giudizi negativi espressi dagli altri, o anche solo dalla pigrizia o dalla predisposizione al vittimismo. Certo, non tutto dipende da noi. Alla suscettibilità che deriva dal proprio carattere, vanno poi sommati quelli esterni che provengono dalla complessità del vivere e dalla difficoltà a relazionarsi agli altri con naturalezza, senza pregiudiziali o maschere. Facciamo parte di un mondo molto più grande di noi che ci sovrasta, ci precede e che non possiamo sfuggire.
Eppure, il tempo della vita non è soltanto condizionato dai limiti individuali ed esterni a noi. Il cuore e la mente ci consentono di dare luce e significato a tanta parte del nostro agire. Spetta a noi impegnare i giorni sull’orizzonte della giustizia e dell’onestà, anziché soffocarli nel grigio della rassegnazione e del conformismo. E questo non per coltivare pericolose illusioni, ma per aprirci con realismo alle cose di ogni giorno. E quando il presente ci appare particolarmente inquieto e inquinato, guardiamo il cielo, tenendo però i piedi per terra e le mani occupate nella fatica del lavoro. Ma la coscienza sì, bisogna sempre trovare spazi e modi per liberarla e farla volare nel più alto cielo dello spirito perché possa essere toccata dal pennello di Dio che tutto colora di vita. Accogliamo perciò l’invito che nel vangelo ci rivolge Gesù: "Levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina" (Lc 21,28).

 
Don Giovannino
   
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