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Genitori tutto l'anno

Tra circa un mese si concluderanno sia le attività pastorali della parrocchia che quelle scolastiche per migliaia di bambini, ragazzi e giovani e inizierà il lungo periodo del tempo libero a disposizione dei propri hobbies, giochi e forse anche del sempre desiderato “dolce far niente”. Mi viene da pensare ai tanti genitori che già durante l’anno scolastico si dicono in difficoltà nel seguire i figli, adducendo a motivo i propri, improrogabili impegni di lavoro, oppure la fatica dello starci dietro. Non è un mistero che la Genitori tutto l'annodelega sia per molti una soluzione e una liberazione dai propri doveri. Si affidano agli altri i figli e si ritiene di potere così scaricare le proprie responsabilità. Oppure, quando questi sono liberi dai normali impegni presso le varie agenzie educative, si preferisce lasciarli a se stessi davanti alla TV, ai videogiochi, al computer o, addirittura, per la strada. Ormai il regalo più gettonato per la Prima Comunione è il telefonino. E già questo, senza che spesso si rifletta a sufficienza, è uno strumento che allontana i genitori dal conoscere i propri figli e coloro che ruotano intorno ad essi. Prima, infatti, le telefonate arrivavano al fisso e per i genitori era facile sapere chi chiamava e per che cosa. Ora invece i telefonini consentono una comunicazione molto più personale e riservata. Per un adulto, questo, può rientrare in una giusta privacy, ma quando si tratta di piccoli? Si è mai considerato a quanti rischi si va incontro? Quante volte abbiamo letto di bambini adescati in maniera subdola, sia attraverso internet che con i cellulari, mentre i loro genitori erano ignari di quanto accadeva? O, molto più comunemente, quanti bambini e ragazzi, in questo modo e assolutamente indisturbati, riescono a sfuggire al controllo della famiglia e a diventare protagonisti di atti di microcriminalità e di bullismo? E quando questi episodi si verificano, chi sono i primi a doversi sentire responsabili? Quanti hanno a che fare con l’educazione dei bambini e dei ragazzi, sempre più di frequente, denunciano situazioni-limite davvero preoccupanti che non possono lasciare indifferenti. Soprattutto i genitori devono convincersi della urgenza e della necessità di intervenire in prima persona con il dialogo e la presenza attenta e vigile. Sarebbe deleterio concedere una fiducia incondizionata a chi non è ancora in grado di conoscere i pericoli perché si sta affacciando alla vita e ad una società complessa e piena di insidie. Formare, inoltre, significa farsi modelli di comportamenti coerenti e responsabili in modo da diventare per i figli punti di riferimento credibili. E questa esigenza, oggi, è ancora più indispensabile. Sarebbe infatti inutile credere che basti dire sempre “sì” per essere amati e seguiti.
Penso a queste cose, mentre maggio è inoltrato e l’estate si avvicina e mi chiedo: “Come saranno i mesi estivi di tanti bambini e ragazzi se già ora i genitori si dicono stanchi di seguire i loro ritmi? Quanti di questi si ritroveranno di fatto allo sbando o davanti alla TV, ai videogiochi, al computer, a “messaggiare” o a gironzolare senza meta e senza orari per intere settimane? Non sarebbe meglio che li si indirizzasse a collaborare in casa, a coltivare interessi arricchenti, a utilizzare il tempo in modo più costruttivo? Proprio perché i figli sono più liberi, i genitori dovrebbero cercare in questo periodo di stare loro più vicini, di comprenderne le esigenze, di guidarli nelle loro scelte e di coinvolgerli maggiormente nella vita di famiglia. Soprattutto quando si ha molto tempo libero a disposizione è facile cadere nella noia. Sta a voi genitori riappropriarvi del vostro ruolo di primi educatori in modo incisivo e intelligente, per proteggere i vostri figli dalle tante occasioni negative che li minacciano. La posta in gioco è davvero grande.

Don Giovannino

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