Durante la grave carestia che colpì il Corno d’Africa nel 2003/2004 furono le associazioni di volontariato con il contributo della CEI ad impegnarsi a costruire 46 pozzi da cui la popolazione ha potuto attingere acqua durante la siccità, per se stessa e per il bestiame. Ma ora una nuova carestia giunge in quella parte dell’Africa e in particolare in Etiopia. La crisi è gravissima, soprattutto a ovest, dove nelle zone più remote e meno accessibili non arrivano aiuti. Non ci sono organizzazioni umanitarie sul posto; solo il comitato Mani Aperte si sta organizzando per i primi soccorsi con i cosiddetti “Pacchi di sopravvivenza” alle famiglie più colpite. Sono centinaia di migliaia le persone minacciate dalla morte per fame a causa della recente siccità ed i primi a morire sono i bambini. Gli aiuti tempestivi possono salvare tanti di essi. La stampa sempre così attenta e tempestiva a fornirci anche i particolari più raccapriccianti della cronaca nera, tace o quasi su problemi così urgenti del cosiddetto Terzo Mondo che potrebbero sollecitare la nostra sensibilità. Novembre si avvicina, quale modo più semplice per suffragare i nostri morti, se non quello di dare la vita a tanti bambini? Per chi fosse interessato ecco un indirizzo: Comitato Mani Aperte ONLUS, Via Valdingole 30, 59100 Prato - Conto Corrente: 60603529.
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