Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Un fenomeno in vertiginosa crescita: il turismo

"Il turismo è ricchezza” è il tema scelto quest’anno dalla Chiesa per la celebrazione della Giornata Mondiale del Turismo che ricorre il 27 settembre. Parlare di turismo significa, innanzitutto, ricordare le centinaia di migliaia di persone che lavorano in questo settore e poi, naturalmente, i milioni e milioni di fruitori (e cioè i turisti) e le popolazioni che li accolgono con tratto umano, gentile e ospitale. Come si sa, il fenomeno turistico è in costante, consistente crescita e i soggetti “fortunati”, nel mondo, sono ormai parecchie centinaia di milioni. La possibilità di viaggiare e visitare, di anno in anno, cattura sempre più individui, attratti dal fascino di ciò che a loro è ancora sconosciuto e questo grazie anche ad un progresso economico in espansione in molte aree geografiche del pianeta. Tutto ciò apre nuove opportunità di incontro, stimola sviluppo, suscita interessi, interrogativi e bisogni nuovi e, soprattutto, quando si visitano aree e popolazioni ancora sottosviluppate e meno fortunate, spinge alla solidarietà e ad un confronto serrato tra le convinzioni etiche libertarie di certa nostra cultura e la coscienza personale. Ma come si risponde al bisogno sempre nuovo e mai appagato di conoscere, scoprire e vedere? Per molti si traduce nella ricerca di aria, di verde, di natura incontaminata, di boschi e montagne, di acqua, di mare e di vento. Per altri è l’emozione dei lunghi viaggi in aereo, treno o macchina. Per non pochi si tratta di occasione finanziaria, di affari, di carta di credito, di capitali e di interessi su cui speculare. Per certuni, - e speriamo che crescano di numero, - sono legami con persone, famiglie e comunità, con cuore e sentimenti positivi, con delicatezza e rispetto. Per un gran numero si tratta di visitare il patrimonio artistico, gli archivi, le biblioteche e i musei, gli antichi palazzi e le cattedrali ricche di storia, di arte e di fede, di cultura insomma … senza dimenticare la buona cucina. Ricchezza dalle molte facce, quindi, e congiunte ovunque nel vasto mondo. Ricchezza che s’incrocia e che si traduce in un contemporaneo ricevere e donare. I popoli s’incontrano, le visite si moltiplicano, in un movimento turistico inarrestabile. Si ammirano le ricchezze di genti che pure soffrono gravi problemi di sottosviluppo. E Dio voglia che, alla fine del viaggio, chi è venuto in contatto con la loro indigenza, si lasci afferrare dal dovere della solidarietà anche se sappiamo che la povertà altrui, purtroppo, spesso lascia indifferenti e non coinvolge il cuore. Bisogna invece dire che il turismo arricchisce proprio nella misura in cui apre la mente e l’intelligenza a relativizzare i sistemi e i concetti di ricchezza del proprio mondo e della propria cultura e dispone alla percezione di altre forme e modi di “essere ricchi”, anche se molto diversi da quelli del proprio contesto. Il patrimonio culturale mette in evidenza la storia di tutti, che ha lasciato tracce delle civiltà su campanili e minareti, nei capolavori rinascimentali o nelle piramidi, nelle architetture gotiche o nei satelliti che scrutano il cielo e le stelle. Tutto ciò che ha contribuito ad elevare la dignità dell’uomo, in qualunque angolo della terra si trovi, chiunque ne sia l’autore, è ricchezza straordinaria che appartiene a tutti. E’ patrimonio comune dell’umanità, che non solo dà voce al lavoro umano, ma offre anche, a singoli e popoli, la consapevolezza di non essere né i più bravi e neppure i più ingegnosi, ma semplicemente parte di una più grande e irripetibile famiglia che è l’umanità. Occorre conservare la memoria dei legami che riuniscono alle migliaia e migliaia di anni di storia delle passate generazioni, pena il ritrovarsi pieni di sé, ma senza radici. Il turismo, dunque, se effettuato con mente e occhi aperti, rivela sempre una ricchezza universale che non crea divisioni o differenze, in quanto sempre rivela il mistero di quell’unico e stupendo essere che è l’uomo. E le orme e le tracce che egli lascia conducono sempre a quel fascinoso e impenetrabile mistero sommo che è Dio, origine e creatore di ogni bellezza.

Don Giovannino

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