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Voli low cost: pro e contro
 

I giornali, la tv, i cartelloni pubblicitari per strada non fanno altro che promuovere e divulgare i voli “low cost”. Dal significato delle parole (“basso costo”) capiamo subito che si tratta di viaggi in aereo a prezzi concorrenziali, a volte proprio stracciati. Molti guardano con scetticismo queste offerte, che rappresentano un nuovo modo e una nuova concezione del volo e, se non si è troppo esigenti, permettono di visitare città e posti lontani senza dover ricorrere a chissà quali spese. Le compagnie low cost sono definite “no frills” cioè “senza fronzoli”, proprio perché semplificano tutte le operazioni e in questo modo i servizi sono minori e i prezzi competitivi, si trovano voli anche a un centesimo di euro, ma non bisogna mai scordare l’incidenza dei diritti aeroportuali, che in qualche caso sono piuttosto pesanti e fanno aumentare notevolmente il costo del biglietto. Dove ricercare il perché di prezzi così bassi? Le compagnie low cost utilizzano per i voli un unico tipo di vettore, così si riducono le spese per la formazione degli equipaggi (che provvedono anche alla pulizia dell’aereo) e dei tecnici, non è prevista l’attesa di passeggeri e bagagli in coincidenza; gli aerei atterrano solitamente in piccoli aeroporti, più economici e meno trafficati, distanti in certi casi anche centinaia di chilometri dalle città. La riduzione dei costi è data poi dal fatto che a bordo non c’è ristorazione, si paga quindi per il servizio aggiuntivo. Le compagnie volano sempre a pieno carico, possono infatti monitorare con precisione il numero dei posti venduti. Si ha sempre un posto assicurato senza il pericolo del cosiddetto “overbooking”, una prassi che viene utilizzata dalle compagnie aeree per riempire tutti i voli, si vendono cioè più dei biglietti a disposizione per essere sicuri di aver fatto il pieno. Vengono effettuati molti voli consecutivi con tempi ridotti di carico, scarico (30 minuti circa contro le due ore delle compagnie nazionali) e di check-in. Per la vendita dei biglietti vengono utilizzati i call-center, ma soprattutto Internet, utilizzando per i pagamenti quasi esclusivamente carta di credito; sparisce quindi il biglietto cartaceo e al passeggero rimane un codice di prenotazione da esibire al momento della partenza in aeroporto insieme ad un documento d’identità. E’ vero però che, per usufruire delle offerte, bisogna prenotare con largo anticipo, spesso anche sei settimane prima, le oscillazioni tariffarie dipendono dall’anticipo con cui si effettua la prenotazione e dal periodo dell’anno. Il biglietto low cost, inoltre, non è modificabile e se sul biglietto c’è scritto NO REF significa che non è neppure rimborsabile. Bisogna quindi fare attenzione, i messaggi pubblicitari nascondono spesso il vero costo del biglietto, c’è poca trasparenza e una scarsa tutela del consumatore. Se la sicurezza degli aerei suscita qualche dubbio, è bene sapere che queste perplessità sono infondate, le norme internazionali vengono applicate al low cost come per i voli tradizionali, i controlli e le leggi sono gli stessi. Tra vantaggi e svantaggi, pro e contro, noi isolani siamo comunque quelli che meno usufruiscono del servizio, dalla Sardegna partono e arrivano pochi voli low cost, molte tratte nemmeno esistono e come se non bastasse il mare a isolarci dal resto del mondo, ci si mettono anche le compagnie aeree che sembrano dimenticarsi di una Regione che, in realtà, del turismo fa il suo punto di forza.

 

Francesca Ortu

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