Diocesi di Ales - Terralba


organo parrocchiale


 

1757 - Organo attribuito a Tommaso De Martino, Napoli.
Documenti d'archivio attestano l'acquisto dell'organo e la collocazione in sede, ad opera dell'organista cagliaritano Giorgio Violanti, a partire dagli inizi di maggio del 1757, in sostituzione di un preesistente strumento della fine del XVII secolo. Nel 1927 l'organaro Giuseppe Piras di Pimentel sostituisce la tastiera e la manticeria, rifacendo il basamento dello strumento sul quale, verosimilmente, era apposta la firma del costruttore.
La struttura e l'apparato decorativo, in particolare i motivi dipinti sulle portelle, presentano analogie con quelli riscontrati in strumenti realizzati dalla bottega dell'organaro Tommaso De Martino (ad es. Sardara-Parrocchiale dell'Assunta, Napoli-Cappella Reale di Portici, Forio d'Ischia-Oratorio di Santa Maria di Loreto, Crotone-Santa Chiara). Organari della Regia Cappella napoletana e del Tesoro di San Gennaro, la famiglia De Martino (Giuseppe e Tommaso) risulta attiva fra il
1688 e il 1784 circa. L'organo è stato sottoposto ad un restauro conservativo operato da Italo Marzi di Pogno (NO) nel 1992.
Ubicato nella tribuna lignea eretta nel 1913. Cassa dipinta con fondo rosso. I motivi decorativi delle portelle, di carattere architettonico, sono rilevabili in altri strumenti dell'autore napoletano. Prospetto di 19 canne (7-5-7, canna maggiore Mi2). Bocche divergenti nei campi laterali e allineate in quello centrale. Tastiera non originale (coperture in osso/ebano) di 45 note (Do1-Do5) con prima ottava corta. Pedali era di 9 tasti (Do1-Do2).
Principale [da Mi2 in facciata]
Ottava
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimasesta
Vigesimanona
Flauto in XII [da Mi2]
Voce Umana [8' da Do3]
Mantice a lanterna azionabile manualmente attraverso pompa a manubrio e
mediante elettroventilatore.

 

 

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