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Molto interessante è stata la Mostra delle creazioni artistiche del nostro concittadino Mario Mocci allestita nella Casa Cogotti in occasione del Premio Letterario G. Dessì.
Da autodidatta Mario si è cimentato in passato anche nella pittura e nella scultura in pietra creando delle opere che sono state apprezzate dai critici e dai visitatori delle sue mostre. Negli ultimi anni, affinando ulteriormente la sua tecnica e il suo estro artistico, ha preferito utilizzare la ceramica e la terracotta, creando con queste materie opere del tutto originali e alquanto pregevoli, opere che ci immergono negli echi del nostro passato isolano, ricordando la nostra storia e le nostre tradizioni popolari. Attraverso una fedele riproduzione ecco pertanto la Dea Madre Mediterranea, i bronzetti e le navicelle nuragici, tra cui l’ Offerente o il Barbetta rinvenuto a Matzanni, le maschere fenicio-puniche e quelle del carnevale barbaricino, le lucerne di epoca romana, qualche richiamo all’iconografia cristiana e persino alla ceramica greca antica. Questa mostra è il risultato di una ricerca continua dell’artista come lo è ciascuna opera rispetto alle altre. Il direttore storico dell’Arte della Soprintendenza dei Beni Artistici delle province di Cagliari e Oristano Lucia Siddi recensendo le opere del Mocci così ha scritto: “La scelta di riprodurre i reperti archeologici più significativi del patrimonio sardo, nella ricerca di un rapporto con le radici più profonde della nostra cultura, è approdata con le più recenti realizzazioni a risultati estetici e tecnici di sicura efficacia ed originalità … e di forte significato simbolico”. Ne esalta la padronanza tecnica e la grande manualità con le quali riesce a dare forma e volume alle sue creazioni.
A vederle non sembrano di terracotta ma di bronzo, alcune, altre di legno o ancora di pietra, questo è l’effetto che il ceramista riesce a dare con le sue tecniche di pittura e di colorazione.
Questa mostra viene dopo quella del Monte Granatico sempre a Villacidro dove Mario Mocci ha esposto più di cento opere, del Teatro di Sant’Eulalia e quella più recente della Cripta del Santo Sepolcro di Cagliari, le ultime due in particolare hanno riscosso un notevole successo di critici e di pubblico. Molti suoi bronzetti, mi ha confidato lo stesso artista, si trovano nelle varie ambasciate europee, ben accolte e messe in vista, donate dall’Ente Turistico della Sardegna. Siamo orgogliosi delle sue realizzazioni, dei suoi successi e apprezzamenti e ci complimentiamo perché con le sue creazioni artistiche fa conoscere e valorizza in modo originale il patrimonio artistico della Sardegna costituendo anche occasione per conoscere o rivisitare la nostra storia.
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