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Puntuali e con chiarezza, vi presentiamo i dati più significativi dell’esercizio finanziario della Parrocchia per l’anno appena trascorso. Devo subito dire grazie ai membri del Consiglio parrocchiale per gli affari economici e in particolare al Signor Carlo Berri, per la disponibilità con cui hanno lavorato a rendere immediatamente fruibili i totali dei vari capitoli del bilancio parrocchiale. Allegate, troverete tre tabelle con i dati più importanti. Nella tabella A vengono riportate le somme riguardanti le entrate e le uscite mese per mese. Nelle altre due, invece, si trovano evidenziate le voci che maggiormente hanno contribuito alla formazione del bilancio complessivo sia in entrata (Tab. B) che in uscita (Tab C). Rispetto al 2005 risultano in attivo sia l’attivo (4,81%) che il passivo (7,29%). Le maggiori spese sono dovute in gran parte ai lavori di ristrutturazione sostenuti per mettere a norma la Colonia di Arborea. In percentuale, l’utile netto che si è riusciti a mettere da parte è pari al 37,37% delle entrate. Una puntualizzazione è di dovere riguardo alla differenza tra la somma ricevuta a favore delle iniziative caritative (9994,83) e quella inviata (9900,00). Le offerte infatti che sono giunte a fine dicembre (pari a € 420,00) non sono state ancora versate.
Al di là delle cifre, delle percentuali e dei confronti, la pubblicazione annuale del bilancio della Parrocchia, impone necessariamente anche altre riflessioni. La prima è questa: è bene che si sappia che gli utili, più o meno consistenti che stiamo registrando anno dopo anno, - e che sono in costante crescita, - sono da un lato espressione della solidarietà di tante persone che con generosità accettano di contribuire alle necessità che la gestione di tanti immobili e iniziative esige, dall’altro sono il frutto delle prestazioni d’opera totalmente gratuite offerte da tanti volontari. Senza di loro, molte delle attività e dei progetti rimarrebbero sogni nel cassetto irrealizzabili e anche i bilanci, difficilmente, si chiuderebbero in attivo. La comunità parrocchiale è un piccolo (o, forse, grande) cantiere. Tutti siamo chiamati a collaborare, secondo come possiamo, senza chiusure o giustificazioni preconcette. Quello che si programma e che si fa è per tutti e, dunque, è giusto che tutti si sentano coinvolti, come avviene in una bella famiglia unita. Il mio compito, oltre a quello di essere, io per primo, saggio e oculato, e di esortare tutti, senza distinzioni o esclusioni, a sentirsi parte attiva e responsabile dentro e a favore della famiglia parrocchiale, è anche quello di essere riconoscente e di sapere dire grazie per il tanto bene che si compie a vantaggio di tutti. L’elenco sarebbe lungo. Quanti, nei vari settori e con qualunque mezzo, si mettono al servizio della comunità, offrendo tempo, competenze e denaro, sappiano che la gratitudine è totale. Agli uomini, è vero, qualche volta sfugge il bene compiuto, a Dio no. Egli vi ricompenserà meglio di chiunque altro.
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