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E' facile sparare a zero sui giovani e infierire morbosamente sui particolari, quando questi sono coinvolti in episodi, gesti, azioni estremi che ce li fanno catalogare come persone incapaci, vuote, prive d’ogni forma di senso civico. Tutti chi più chi meno, ci si lascia andare a commenti, mentre sono pochi, quelli s’interrogano sulle cause che fanno scaturire questi gesti, pochi veramente desiderano conoscere cosa c’è nell’animo di quel giovane così spietato, ma così infelice e fragile.
Allora viene spontaneo domandarsi, cosa abbiamo fatto per ridurli così. Dove abbiamo sbagliato?
Li abbiamo ascoltati? Abbiamo condiviso le loro paure, i loro problemi esistenziali? Li abbiamo incoraggiati ad inseguire i loro sogni?
Forse il più delle volte li abbiamo liquidati con un frettoloso: - Non capisci niente - Io alla tua età...-Vuoi fare solo di testa tua! -
Quante volte per genitori, insegnanti e adulti in genere è stato più semplice e sbrigativo innalzare un muro d’indifferenza, invece che provare ad instaurare un dialogo proficuo con gli adolescenti o con i giovani!
Occorre riflettere e metterci in discussione giorno per giorno e soprattutto andare qualche volta controcorrente.
A questo proposito credo sia doveroso mettere in luce quella parte di giovani che seppur piccola , seppur con tanti sforzi, va oltre i fatti di cronaca e non fa notizia, solo perché si sa divertire in modo semplice e “pulito”, perché viaggia senza un centesimo in tasca e quando ce l’ha lo divide con chi è meno fortunato, perché sa fare “gruppo “ e non “branco”, perché ha il coraggio di andare alla riscoperta di quel Dio lasciato in cantina o nel cassetto dal giorno della cresima.
Ci sono questi giovani e vanno incoraggiati sempre e comunque, alcuni di questi fanno parte del gruppo interparrocchiale che da alcuni anni, forti dell’esperienza dei campiscuola estivi, continuano ad incontrarsi per conoscersi, ed affrontare insieme ai sacerdoti e agli animatori la realtà di un mondo frastornato e confuso che distorce ogni sorta di autentica comunicazione.
Due volte al mese sono puntuali all’appuntamento, spesso con un amico in più, sono una cinquantina di giovani entusiasti, timidi estroversi ma ciascuno di loro capace di andare oltre le allegre chiacchierate ai parchetti, oltre l’atteso momento conviviale di fine incontro.
Sono giovani che hanno dimostrato di saper fare silenzio e meditazione durante una veglia di preghiera, di essere disposti ad offrire il proprio grazie ma anche il proprio niente a Gesù Eucaristia, ad accostarsi talvolta al sacramento della riconciliazione.
“Si può osare di più...Si può dare di più senza essere eroi “... cantavano tre artisti qualche tempo fa, ed è questo che bisogna chiedere ai nostri giovani e a noi adulti perché possiamo guardarli con gli occhi di chi vuole da loro il meglio, quello che purtroppo ancora oggi non fa notizia.
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Il 17 dicembre, con una splendida rappresentazione teatrale, anche quest’anno i bambini ci hanno ricordato il principio fondamentale della festa: “Ma lo sapete perché il Natale è Natale? Mica per i regali!!!”Con la semplicità dei bambini si vuole ricordare ai genitori che il Natale non è una gara ai regali, ma la nascita di Gesù: “Il Re dei Re”. L’angelo Gabriele scende dal cielo e Maria si affida alla volontà di Dio e porta in grembo il Figlio del Signore, con Giuseppe e un asinello vanno a Betlemme.
Gesù Bambino nasce in una grotta! Che bella storia!
Tutti gli anni la ricordiamo col presepe, la famiglia riunita a riporre tutte le statuine: Giuseppe, Maria, l’asinello, il bue, i pastorelli, le stelle, la luna, i pianeti, la stella cometa, gli angeli e i Re Magi, tutti ad adorare il Bambinello Gesù. Grazie bambini per questa bellissima recita di Natale, grazie a suor Doloretta, alle maestre Rossana e Daniela. Grazie alle mamme che hanno collaborato con tanto impegno alla realizzazione di questa bella rappresentazione. |
