Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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Lettera al Giornale
 

Gentile Direttore, ho letto con interesse l’articolo pubblicato nel giornalino parrocchiale sui disagi dell’adolescenza e sue estreme conseguenze. L’articolo era firmato da una stimata collaboratrice del periodico che leggo sempre con attento entusiasmo. Mi dispiace, in questa occasione, non trovare adeguatamente sviluppati i concetti che avrebbero dovuto essere espressi con dovizia di particolari e considerazioni……….. La nostra è una società classista che esclude i giovani così come esclude le fasce sociali emarginate e bonder line, senza esclusione di colpi. Che fa finta che tutto sia bello e buono, ma che nasconde con tanto profumo un cattivo olezzo. Durante la Domenica delle Palme, mentre la popolazione cristiana si apprestava a far benedire i propri rami, sul loggiato della chiesetta di Nostra Signora un gruppo di quindicenni vendeva palme intrecciate per qualche euro. Lettera al GiornaleQuesti soldi sono serviti per acquistare dosi di falsa felicità, ma la comunità parrocchiale ha adempiuto al suo officio e non si è accorta di quei nostri fratelli che avevano bisogno di uno sguardo più attento e magari più conciliante. L’articolo del giornalino diceva: “la colpa è talvolta dei genitori che non guidano i ragazzi verso i luoghi ad essi adatti, società sportive, circoli,oratori ecc…”. Mi dispiace dirlo, ma è troppo banale asserire cose di questo genere, perché continuiamo a non capire che non ci troviamo a parlare con cittadini di serie A, ma con cittadini di serie B che non si riconoscono nella società, che hanno a schifo le istituzioni e che vengono perennemente da esse esclusi. Sono i cittadini fantasma. Ricordo Don Bosco e il suo insegnamento, ricordo la lotta per strappare alla delinquenza gli adolescenti, una lotta combattuta in piazza, nei crocicchi luridi e malavitosi, dove regnava sovrana la strada con le sue regole e le sue condizioni. Don Bosco ha amato e cercato i ragazzi, li ha adunati, li ha valorizzati per le loro attitudini e per la gioia che trasmettono, e poi ha aperto un oratorio……….. Immagino le tante famiglie, con mamma e papà in difficoltà economiche, che vivono in alloggi fatiscenti, senza regole ed orari, senza Natale, ma con bar, strada, istituti di igiene mentale, case di accoglienza per alcolisti e tossicodipendenti, con fratelli deviati, rinchiusi nei carceri minorili (una enormità a Quartucciu) o che scontano una pena a Buoncammino.. Mi chiedo quante di esse abbiano letto l’articolo e quante siano informate del fatto che possano iscrivere i propri figli alle diverse attività proposte, in modo tale da migliorare se stessi e il mondi circostante. Il mio pensiero corre a Carlo (nome di fantasia), un quindicenne in cerca di se stesso, con padre alcolista, uscito dopo diversi anni di galera dove ha scontato una pena per violenza sessuale……….. Carlo è un figlio di nessuno, che gira per le strade di Villacidro, cercando qualche soldino per la droga e organizzandosi con adulti di bassa lega per furtarelli ed espedienti. Probabilmente, non sa che, se vuole, i suoi genitori potrebbero fargli frequentare l’oratorio.
Elena Lampis

Gentile Lettrice, La ringrazio per il Suo contributo che, però ho dovuto tagliare per motivi di spazio. Allego una breve risposta dell’autrice dell’articolo cui Lei fa riferimento. La saluto
Il Direttore

Cara signora Elena, al di là di qualche scontata osservazione, condivido la Sua lettera, anche se continuo a non capire il senso delle Sue precisazioni. Non crede, infatti, che anche per le famiglie “che vivono in alloggi fatiscenti, senza regole e orari, senza Natale, ma con bar, strada, istituti di igiene mentale, ecc…, le società sportive e gli oratori potrebbero risultare di grande sostegno al fine di non vedere i figli finire allo sbando? Gli oratori, infatti, non sono pensati per i cittadini di serie A, tutt’altro! E Don Bosco, da Lei citato, istituì gli oratori, proprio per assicurare a tutti, soprattutto ai più deboli, occasioni e strumenti per aiutarli a crescere liberi e responsabili, senza classismi. Se gli oratori fossero più frequentati, a Quartucciu e a Buoncammino le celle sarebbero certamente meno affollate. Non trova? In Parrocchia S.Barbara le famiglie e i ragazzi sono stati raggiunti in modo capillare con lettera del parroco, volantini contenenti il programma annuale delle attività educative e ricreative, annunci sistematici ripetuti dal pulpito durante ogni celebrazione, una festa di accoglienza ed altre iniziative ancora. E’ stato predisposto un progetto educativo mirato a favorire e a valorizzare le individuali attitudini e momenti di riflessione e di confronto, ma si sa il terreno è difficile da seminare. Voglio, tuttavia, farLe due appunti: Mentre la Domenica delle Palme, la popolazione cristiana si apprestava a far benedire i propri rami, e distratta, non si è accorta di quel gruppo di quindicenni….. Lei, che invece ha capito, che ha fatto? E’ riuscita forse ad evitare che i soldi, venissero utilizzati per acquistare la falsa felicità? Ancora, forse non ha pensato ai tanti Carlo che ancora oggi, grazie agli oratori, hanno pienamente recuperato la loro dignità di persone. Meglio, allora, non azzardare considerazioni troppo definitorie.
Auguri di Buon Anno.

 

M.Rita Marras

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