Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Beata Maria Carmen Moreno e Maria Amparo Munoz
 

Tutte le congregazioni religiose hanno sempre venerato con speciale onore i loro primi martiri, quasi come se lo spargimento del loro sangue fosse indirettamente da considerare una sorta di solenne manifestazione di fede per l’intero ordine religioso. Le suore Figlie di Maria Ausiliatrice, fondate da San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello, venerano come prime martiri del loro ordine due consorelle vittime della persecuzione religiosa verificatasi in Spagna negli anni ’30 del XX secolo durante la guerra civile. La vita di queste due suore fu semplicissima, tutta però segnata dalla generosità e dalla prontezza nell’assumere giorno per giorno l’impegno di risposta alla chiamata quotidiana di Dio.
Maria Carmen Moreno Benitez nacque a Villamartin, nei pressi di Cadice in Spagna, il 24 agosto 1885, da una famiglia benestante e profondamente cristiana. Conobbe le Figlie di Maria Ausiliatrice a Siviglia, nel collegio in cui visse per qualche tempo dopo la morte del padre. La sua vocazione fu molto contrastata da una sorella maggiore (poi però si pentì). Emise i voti perpetui nel 1914. Passò per Sarria (Barcellona) e poi fu nominata direttrice della casa di Valverde del Camino e di Jerez. Infine fece ritornò alla sede della Vicaria ispettoriale. La sua vita si svolse tra l’insegnamento, la direzione di opere, l’animazione di comunità. Gli anni più intensi della sua vita furono certamente quelli trascorsi a Valverde del Camino, dove conobbe Suor Eusebia Palomino, oggi “venerabile”, semplicissima cuoca, dotata non solo di una simpatica originalità, ma anche di doni che avevano del prodigioso.

Maria Amparo Carbonell Munoz nacque ad Alboraya, nei pressi di Valenza in Spagna, il 9 novembre 1893. Frequentava la scuola della Figlie di Maria Ausiliatrice vicina a casa sua. Figlia di umili contadini, dovette superare l’incomprensione da parte loro per rispondere affermativamente alla sua vocazione. Emise la sua professione religiosa nel 1923, ma più tardi fu colpita da una grave malattia, che però non riuscì a rallentare la sua generosa dedizione alle attività di religiosa salesiana. Nel 1929 fece la sua professione perpetua. Nel 1936, proprio allo scoppio della guerra civile, Suor Carmen e Suor Amparo vennero a trovarsi insieme nella medesima comunità, la prima come vicaria, la seconda come tuttofare. La casa Santa Dorotea di Barcellona era stata fondata da San Giovanni Bosco con l’aiuto della Venerabile Dorotea da Chopitea, ricchissima quanto a ceto sociale, ma povera nel suo modo di vivere il quotidiano in pieno stile evangelico. Nel luglio di quell’anno, durante la guerra civile, la casa della comunità si trovò in situazione di pericolo. Una settantina di suore, le dodici novizie e le dieci ragazze rimaste ancora in collegio andarono via al più presto, in genere ritornando in famiglia. Alcune religiose, non potendo trovare rifugio presso parenti o amici sicuri, furono ospitate nella villa Jarth, appartenente ad un protestante tedesco, caro amico delle suore, mentre altre salparono dal porto di Barcellona rifugiate in due navi italiane, in mezzo a gravissime ansie e difficoltà. Suor Carmen e Suor Amparo scelsero invece di rimanere, pur consapevoli del pericolo che correvano, per assistere una suora appena operata di cancro. Già la notte del 1° settembre i passi della violenza risuonarono sul selciato della loro casa: Suor Carmen, Suor Amparo e la loro assistita, Suor Carmen Xammar, appena uscita dall’ospedale, furono arrestate. All’alba del 1° settembre si aprirono le porte della cella: la malata venne rilasciata, mentre le due generose consorelle furono condotte all’ippodromo della città, vicino al mare. Suor Carmen e Suor Amparo vennero fucilate ed i loro corpi rimasero abbandonati a terra. Nel primo pomeriggio dello stesso giorno i due cadaveri vennero portati al policlinico universitario per un esame medico, in quanto gli aguzzini volevano che sui documenti ufficiali figurasse una diagnosi, corredata da regolari macabre fotografie come documento della loro immolazione in odio alla fede cristiana. Non si sa purtroppo dove andarono poi a finire le salme delle due suore, ma è cosa invece certa che la loro fama di martirio si sviluppò immediatamente e portò alla beatificazione l’11 marzo 2001 ad opera di Giovanni Paolo II con altre numerose vittime della medesima persecuzione.

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