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La mia amica Ilaria è partita in Africa, precisamente in Angola. Trascorrerà lì un anno. Ha lasciato tutto, la famiglia, il fidanzato e il lavoro, un lavoro con contratto a tempo indeterminato, di quelli che, purtroppo, non esistono più. Eppure lei ci ha rinunciato.  Voleva sposarsi, così mi aveva confidato, ma hanno rimandato, se ne riparlerà tra un anno, al suo ritorno. La mia amica è matta, l’ho pensato seriamente, poi nel suo blog ho visto una sua foto scattata prima della partenza, sorrideva, anche se aveva appena tagliato i suoi capelli a zero. Lì non ci sarà sicuramente la possibilità di curarli e lavarli come faceva qui. Ora è in un ospedale in Angola, volontaria per una ONG. Il suo diario su Internet è zeppo di storie, sono racconti di terre lontane dalla nostra realtà, li leggo come se fossero di fantascienza. Non l’ho potuta salutare, mi sarebbe piaciuto, le avrei fatto tante domande, ma non i complimenti. Solo ora capisco, se ho pensato fosse una sprovveduta è solo perché non riuscivo a ricordare tutte le volte in cui le avevo visto gli occhi brillare parlando di quella volta che era stata per tre mesi in Brasile e si era sentita comunque a casa. Lei è così, vuole aiutare gli altri, sensibilizzare. Quando parla del risparmio energetico non lo fa dalle pagine di un giornale, lei porta le testimonianze vere, quelle della gente. Conosce i problemi e li affronta. Non ha paura di nulla e io la ammiro, per il suo coraggio soprattutto. Lei è partita in Africa, io ho iniziato in servizio civile, tra un anno ci incontreremo, magari per le sue nozze e ci racconteremo le esperienze, Le mie son ben poca cosa rispetto alle sue, ma pazienza. Fortunatamente ci sono tante persone come lei, che hanno il coraggio di lasciare tutto e andare in giro per il Mondo ad aiutare gli altri. Non per forza in nome di Dio, ma della propria coscienza.
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