Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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La banca dei poveri
 

La Quaresima è un tempo di conversione per il credente, di preghiera e di meditazione più profonda del mistero della morte e risurrezione di Gesù per la salvezza dell’intera umanità; è un tempo di ri-orientamento della propria esistenza verso l’essenziale, evitando il superfluo e lo spreco quotidiano, ricordandosi con un gesto concreto di carità di chi non ha mezzi per vivere, soprattutto nel sud del mondo. Nel grande giubileo del 2000 il papa Giovanni Paolo II coraggiosamente lanciò la proposta ai paesi ricchi di cancellare il debito estero dei paesi poveri, ma pochissimi Stati risposero a questo appello e oggi la situazione si è aggravata notevolmente per la maggior parte delle popolazioni del mondo che vivono in situazione di arretratezza e con penuria di mezzi di sostentamento. Per risolvere almeno in parte la povertà di certi strati sociali di questi paesi, è stata ritenuta interessante e valida anche l’intuizione del docente universitario di economia del Bangladesh, Muhammed Yunus, che si adoperò fin dal 1974 per combattere la miseria disperata delle zone rurali del suo paese, rendendosi conto che c’era una grande quantità di uomini e donne cui non mancavano né buona volontà né una forte capacità lavorativa, il cui destino era tuttavia senza speranza perché privi di uno strumento essenziale: un capitale, anche piccolissimo, con cui iniziare qualunque attività. E’ qui che Yunus, il banchiere dei poveri (titolo di un suo fortunato libro tradotto in decine di lingue) cominciò la sua avventura rischiando i primi soldi di tasca propria, poi istituendo insieme a un amico, economista come lui, la Grameen Bank, attraverso la quale iniziò a concedere dei microcrediti a tassi agevolati e differenziati soprattutto alle donne sole con figli, cioè alla parte sociale più debole ma più responsabile, per poter avviare una propria attività economica, da restituire ai primi introiti. La forza del “banchiere dei poveri” è stata nelle sue convinzioni che la povertà non è un destino, che essa ha cause precise e può essere vinta e che la pace è minacciata da un ordine economico, sociale e politico ingiusto. Il microcredito ha dimostrato la sua utilità, consentendo alle famiglie più povere di spezzare il circolo vizioso della povertà, alle imprese produttive di crescere, alle comunità di prosperare. La Banca dei poveri, tuttora la principale istituzione di microcredito al mondo, conta 2226 filiali sparse per migliaia di villaggi e in diverse città del mondo, e 20 milioni di clienti, di cui il 94 % donne. Alcuni poveri sono diventati azionisti della banca. Il microcredito è considerato oggi uno dei mezzi privilegiati per la lotta globale alla povertà. Yunus ha dimostrato che anche i più poveri tra i poveri possono lavorare per portare avanti il proprio sviluppo. Per questa sensazionale intuizione e per aver dato speranza ai derelitti gli è stato conferito a Oslo nel 2006 il Premio Nobel per la Pace. Il microcredito è stato esteso anche alle fasce più povere dei paesi occidentali e soprattutto alle donne che pare appunto riescano più degli uomini a farlo fruttificare e a non sprecarlo al bar. Naturalmente siamo ben lontani dal risolvere le profonde voragini di povertà del mondo, gli stati ricchi devono assumersi le loro responsabilità in una visione più ampia e lungimirante della loro politica estera e anche noi nel nostro piccolo possiamo contribuire a colmare questi ingiusti dislivelli.

 

Dina Madau

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  Carnevale in Oratorio
 

Sabato 17 febbraio si è svolta in oratorio la consueta festa di carnevale con pentolaccia, rivolta a tutti i bambini e ragazzi che frequentano la catechesi parrocchiale. È stato un momento di festa e di allegria dove i fanciulli presenti hanno potuto dar sfogo alla loro vitalità tra balli, musica e tante prelibatezze da gustare. Il momento più atteso è stato senza dubbio la rottura delle “pentole” strapiene di tanti dolciumi e giochi vari dove i ragazzi si sono letteralmente azzuffati alla ricerca tra i coriandoli di quanto le pentole contenevano. Tutta la festa è trascorsa in allegria, con il coinvolgimento di tutte le persone presenti, a partire dai bambini, centro della festa, passando per gli animatori, che magistralmente hanno condotto la serata, garantendo il giusto equilibrio tra divertimento e serenità e infine i genitori e le catechiste presenti che meritano un ringraziamento particolare, non solo perché si sono lasciati coinvolgere dai bambini e ragazzi nella loro euforia contagiosa, ma anche perché hanno contribuito con la loro disponibilità alla buona riuscita della festa. La serata è terminata (anche se i ragazzi avrebbero continuato volentieri il divertimento), sotto una marea di coriandoli e tanti visi sorridenti. L’augurio per tutti è di ritrovarci insieme in altre occasioni di festa, per poter crescere insieme all’insegna dei rapporti umani sinceri che portano la pace e la serenità.

 

Don Massimiliano

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