Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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Il profeta dei poveri, testimone del '900
 

Si è spento in Francia all’età di 94 anni l’Abbé Pierre, l’apostolo dei senzatetto, grande esempio di carità vissuta al servizio dei più emarginati. Nato a Lione, ad Assisi scoprì la sua vocazione, folgorato dall’esempio di San Francesco; a 18 anni decise di farsi frate cappuccino e distribuì la sua parte d’eredità ai poveri. Ordinato sacerdote nel 1938 partecipò attivamente alla Resistenza contro l’occupazione tedesca della sua patria favorendo la fuga di tantissimi Ebrei e perseguitati politici. E’ proprio in quel periodo di clandestinità che egli cambierà il suo vero nome, Henri Grouées, con quello di Abbé Pierre. I Francesi impararono presto a conoscere e amare l’infaticabile prete che lavorava con i suoi stracciaioli alla raccolta e al riciclaggio degli scarti con il basco alle ventitré, la barba e una giacca sopra la svolazzante tonaca. Animato da una grande forza ha lavorato e lottato al servizio di chi non ha “voce”. Aprì la prima comunità laica “Emmaus” destinata a moltiplicarsi in un’esplosione di carità per i senza dimora restituendo loro dignità e fiducia. Uomo di grande spessore e carisma ha guidato generazioni di giovani. I suoi appelli scuotevano la coscienza anche dei potenti. Nel 1954, in un inverno freddissimo, la sua campagna per i senzatetto suscitò una grande ondata di solidarietà e quando il governo francese stava per approvare la legge di arresto per chi abusivamente occupava case vuote, l’abate si insediò in un palazzo di Parigi vuoto pronto ad essere arrestato se fosse passata quella legge. Ora porterà il suo nome la legge sul diritto dei poveri alla casa, il principio per cui l’abate spese tutta la sua vita. La sua figura era molto popolare e amata anche dalla Francia laica e permissiva di cui stimolava la solidarietà. Con accorati appelli chiedeva ai leaders politici di occuparsi di quelle fasce sociali più derelitte, clochard emarginati, gli sconfitti e perduti delle città troppo indaffarate per vedere e capire la povertà. Una vita, la sua, spesa per la giustizia e la solidarietà, ma essendo un uomo dai generosi slanci spesso era frainteso o finiva per trovarsi in situazioni imbarazzanti. Il suo carattere ribelle, appassionato lo aveva portato a forti contestazioni con l’autorità ecclesiastica per il suo schierarsi contro il celibato dei sacerdoti. Fu anche discussa la sua solidarietà con ambienti estremisti. Episodi poco chiari che gettano ombra sulla sua figura capace di tanto bene. Ebbe anche tanti riconoscimenti ufficiali per la sua opera umanitaria, tra cui la Gran Croce della Legione d’onore ricevuta dal presidente Chirac. Nel tempo le comunità Emmaus si sono moltiplicate, 115 solo in Francia, 11 in Italia e più di 300 tra l’Africa e l’America Latina. Tra le regole che le governano vi è quella di servire per primo il più sofferente. Vi è anche la Fondazione Abbè Pierre sorta nel 1987 che gestisce la costruzione di alloggi popolari grazie anche a sovvenzioni pubbliche. Il messaggio lasciato dall’Abbè è quello di accogliere ogni persona come se fosse l’unica e la più importante ricordando un suo pensiero: “Abbiamo due occhi, uno ci serve per vedere il male e combatterlo, l’altro per vedere il buono e il bello nell’UOMO e nel CREATO”.

 

Mariolina Lussu

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  Carnevale e oratori: impegno, creatività e collaborazione interparrocchiale
  Domenica 11 febbraio a Villacidro si è tenuto il “Carnevale delle Bande”, organizzato dalla banda musicale “S. Cecilia”. Ha partecipato a questa manifestazione anche il nostro oratorio, scegliendo come tema: “TANTI POPOLI, TANTI FRATELLI", per sottolineare la necessità di un incontro fraterno, senza odio, nella ricerca della solidarietà e della pace tutti i popoli presenti nel mondo. Il lunghissimo corteo di maschere, costituito da tanti spaventapasseri, streghe, diavoletti, pirati, scolaretti, oltre che da una moltitudine di orsacchiotti degli asili nido e di pinguini di due classi elementari, con maestre e genitori, ha attraversato le vie della città, suonando, cantando e ballando, sotto una pioggia di coriandoli nell’allegria generale. La nostra presenza si è affiancata alla partecipazione degli oratori parrocchiali di Sant’Antonio e di Madonna del Rosario, creando una voce oratoriana unica, una movimentata e coloratissima brigata costituita da ben 180 persone, tra bambini, ragazzi, animatori e la presenza graditissima di numerosi genitori. Ciascuna delle tre formazioni oratoriane è scaturita da un progetto formativo a lungo termine e che riguarda la ricerca di regole, la solidarietà tra i popoli e tra le razze umane, ma è stata anche la risultante delle discussioni e dei confronti, dell’ impegno e della creatività individuale e di gruppo, elementi che di per sé stessi costituiscono momenti altamente formativi. La partecipazione al carnevale è solo un aspetto del progetto educativo comune e della collaborazione reciproca Uno dietro l’altro, talvolta mischiandosi tra loro, i gruppi parrocchiali hanno dato pertanto un buon esempio di unione e dello stare tutti assieme bene, in comunione direi, pur nel divertimento.
 

Gli Animatori dell’Oratorio

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