Parrocchia Santa Barbara Villacidro
Piazza S. Barbara, 2 -- 09039 Villacidro (CA) ITALIA Tel. e fax: +39 070932018
Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
siete in: home > IL GIORNALINO > giugno 2008 >"Quel treno speciale per
     
"Quel treno speciale per Pechino"
 

Una meravigliosa iniziativa, questa, che fa seguito ad un’altra, altrettanto straordinaria, realizzata lo scorso anno, dal Centro di Salute Mentale di Trento.
Un viaggio simbolico, affrontato coraggiosamente in barca a vela, attraverso l’ Oceano Atlantico,da pazienti, medici e volontari, col meritevole intento di sconfiggere stigma e pregiudizi che, da sempre, pesano su chi porta il disagio mentale e sui loro familiari. Il successo ottenuto ha fatto sì che, nello scorso agosto, si potesse realizzare il nostro viaggio su “Quel treno speciale per Pechino”, una meravigliosa esperienza che mi ha regalato i giorni più intensi della mia vita. Sulle nove carrozze, in duecento, stretti nelle nostre cuccette, abbiamo affrontato disagi e difficoltà con grande spirito di adattamento, ma non solo...
Abbandonati ruoli istituzionali, etichette e tutto quanto poteva creare differenze tra noi, ci siamo fatti portatori simbolici di un grande messaggio: ridefinire la sofferenza mentale come un male che si può curare, non solo con i farmaci, ma soprattutto liberandoci da tutti quei pregiudizi che sempre hanno fatto sì che il malato mentale venisse tristemente relegato, emarginato, talvolta offeso o deriso da chi si reputa “sano di mente”. Pensiamo un attimo a chi soffre di una qualunque altra malattia, quale il diabete, per esempio. Nessuno potrà dirmi che questa persona avrà a soffrire ancora di più per la sua malattia perché vittima di incomprensioni e paure, ma verrà’ invece sottoposta alle cure del caso, magari con i migliori auguri di tutti. Il desiderio e la convinzione che, chi ha sempre vissuto nella propria disperazione, possa ritrovare anche solo un po’ della propria autostima, ci spinge a portare quanto più lontano possibile il nostro messaggio.
E’ iniziata così, il giorno 8 agosto 2007, la nostra avventura, costellata da disagi e difficoltà, ma ricca di bellissime e straordinarie emozioni. In duecento persone, pazienti, loro familiari, operatori sanitari,volontari ed esponenti del mondo della cultura che si sono occupati del tema, abbiamo viaggiato, fianco a fianco, per15.000 chilometri. Budapest, Mosca, Irkutsk, Ulan Bator e Pechino sono state le tappe più importanti, proprio là dove esistono ancora solo i manicomi ed il malato mentale viene isolato e privato di ogni possibilità di riabilitazione. Molti di noi portavano un pesante carico, fatto di tentativi di suicidio,famiglie distrutte, storie di droga ed alcolismo,ma ci sembrava quasi normale affrontare tante diverse situazioni che, probabilmente, nel nostro ambiente, avremmo ritenuto insormontabili. Avevamo nelle nostre valigie tanto da condividere e da scambiare, ma anche tanto da lasciare sul treno o buttare fuori dal finestrino. Tuttavia ci siamo riusciti, e il 23 agosto giungiamo a Pechino. La grande città ci accoglie col suo caos, il suo smog, le sue statue, i suoi grattacieli, i suoi sfarzosi alberghi, che contrastano vergognosamente con le povere abitazioni fatte di fango, delle periferie. Brulicano come formiche, i cinesini. Camminano in fretta, affollano strade, negozi, metropolitane, e sono così numerosi, che ancora non sono riusciti a contarsi neanche loro. Dopo tre intensissime giornate, il nostro viaggio volge al termine. Chiudiamo così il nostro percorso nel piazzale della Porta Nord del complesso dei palazzi imperiali, creando, sotto gli occhi attoniti dei soldati cinesi,una bianca catena umana, che recita in inglese, per tutti, il motto :”Insieme Libera-Mente”. Il giorno 27 agosto facciamo rientro a casa. Abbiamo tutti bisogno di riprendere fiato, di riposare fisicamente. Ci sentiamo storditi, ma più ricchi,convinti che il nostro messaggio coglierà nel segno e verrà capito per quello che ha voluto rappresentare: un insieme di “diversi” verso la più grande delle uguaglianze. Siamo tutti convinti che ci sarà un seguito, un seguito fatto di collaborazione, informazione e di sensibilizzazione, che aprirà nuove prospettive di vita a chi porta il disagio mentale e orizzonti nuovi per chi vuole prendersi cura di loro, aiutandoli a vivere senza l’orribile spettro del pregiudizio e dell’isolamento. Ringrazio per questo, a nome dell’Associazione G.A.M.A., alla quale io appartengo, quanti, a Villacidro, si sono mostrati sensibili a queste problematiche, dandoci il loro contributo. In particolare, l’Amministrazione del Consorzio Industriale Sardo, il Dott. Francesco Murgia, la dr.ssa Concas, il Dott, Erbì, i signori Cinisu e Piras, che ci hanno rifornito dei loro ottimi, nonché indispensabili biscotti, che tanto hanno addolcito le lunghe ore trascorse sul treno. Abbiamo inoltre raccolto le foto più significative, che verranno esposte in una mostra itinerante. A Villacidro, grazie alla disponibilità di don Giovannino, abbiamo potuto esporre il 6 gennaio, nella chiesetta delle Anime. Per finire, ogni tanto riguardo la mia valigia e ripenso a quanto sono stata fortunata.

 

Maria Gabriella Lilliu

  <<Torna ai titoli
   
  Pagina:    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15   16   successivo>>
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
     
         
       
sito realizzato da: Francesco Chia      
Copyright ©2004