Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Paolo, apostolo delle genti - II parte
 

Un affezionato lettore molto interessato alla vita di San Paolo mi ha sollecitato ulteriori notizie su questa splendida figura di apostolo come egli stesso si definiva. Volentieri mi proverò a farlo seguendo negli “Atti” i suoi viaggi e come poi a Roma trovasse la sua eroica conclusione e la sua sepoltura. Paolo-Saulo pur non appartenendo alla classe sacerdotale, frequentò le scuole rabbiniche collegate alle sinagoghe dove si studiavano le sacre scritture. Gli studi, le ipotesi su San Paolo, i suoi scritti sono tantissimi. Si dice che fisicamente fosse di statura bassa con barba e capelli brizzolati ed occhi chiari. La sua famiglia aveva una manifattura di tende ma non si hanno notizie circa un suo probabile matrimonio o vedovanza. Si dice che avesse fatto una speciale consacrazione a Dio portando barba e capelli lunghi, conducendo una vita sobria, rigorosa e proseguendo le attività paterne, aveva una sua autonomia economica anche dopo la conversione. Dai suoi scritti traspare un carattere forte, volitivo, resistente alle avversità e dedito al prossimo. Prima della sua adesione al cristianesimo, Paolo aveva ricoperto ruoli di rilievo nelle alte sfere religiose ebraiche relative alla persecuzione dei convertiti a Cristo. Ma la chiamata di Gesù sulla via di Damasco: <<Saulo, saulo perché mi perseguiti?>> ed il seguente battesimo per mano di Anania operarono in lui una conversione totale a Gesù. Alcuni studiosi preferiscono chiamarla “Vocazione” o “Chiamata” non essendo Paolo un pagano, ma un ebreo colto ed osservante della legge di Mosè. Dal ’34-’35, l’anno della chiamata, sino a quello della sua morte nel ’67 fu un instancabile missionario spintosi fino ai confini del mondo conosciuto, convertendo e formando le prime comunità cristiane. Quest’anno l’ottobre missionario assume un significato particolare perché ricade nell’anno dedicato a San Paolo, l’apostolo delle genti, colui che 2000 anni fa dedicò la sua esistenza a far conoscere con la sola parola quel Gesù Crocefisso incontrato sulla via di Damasco. Per far questo Paolo ha un solo strumento: la Parola. Ricordate le parole di Pietro al mendicante paralitico? “Non possiedo ne oro ne argento, ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo alzati e cammina!”. Nell’ultimo viaggio verso Roma, l’imbarcazione naufragò verso Malta, dove Paolo e tutto l’equipaggio, sostarono per tre mesi. Con il bel tempo il viaggio riprese passando per Siracusa, e Paolo proseguì a piedi fino a Roma. Qui ebbe una carcerazione domiciliare con tutta la libertà della predicazione, poi ci fu una prigionia più dura durante la persecuzione di Nerone, collegata all’incendio di Roma. Secondo la tradizione cristiana Paolo fu condannato alla decapitazione, pena di morte riservata ai cittadini romani che venne eseguita nel ‘67 presso le Acquae Salviae poco a sud di Roma. Paolo pregò a lungo prima di tendere il collo al carnefice e, cosa prodigiosa, dalla sua testa sprizzò sul carnefice del latte, i presenti stupiti lodarono Dio per la gloria concessa a Paolo. Si dice che anche Nerone, saputolo, rimase stupito ed imbarazzato. Ci furono altri segni prodigiosi: la testa del Santo, cadendo, fece tre rimbalzi, e su quei punti sarebbero sgorgate tre fontane. In quel venerato luogo, nel 5° secolo venne eretto un tempio, ora inserito in un abbazia: “l’Abbazia delle Tre Fontane”. La sua forma attuale è del 1599. I resti di Paolo sono sepolti, come già detto, a Roma nella Basilica di San Paolo fuori le mura.

 

Mariolina Lussu

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  Chiude il "Centro servizi" della Parrocchia
 

Si comunica a tutti che il Centro Servizi organizzato dalla Parrocchia in via Sant’Efisio, chiude in quanto sono venute meno le ragioni che ne avevano consigliato l’istituzione.
Quando ci fu, a suo tempo, il trasferimento dei medici di base nella “Casa della salute” presso i locali della A.S.L., in via G. Rossa, data la lunga distanza dal Centro storico, si era pensato di venire incontro al disagio dei residenti, aprendo un centro presso i locali della Parrocchia, appunto in via S. Efisio.
Il servizio era gestito da un nutrito gruppo di volontari che assicurava la consegna delle ricette mediche dietro richiesta degli interessati. Poiché però i medici hanno, essi stessi, predisposto un servizio per la raccolta delle richieste dei cittadini, abbiamo convenuto che la nostra “supplenza” non aveva più ragione d’essere. Pertanto, con effetto immediato, il Centro istituito dalla Parrocchia cessa di operare.

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