Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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I preadolescenti e il tempo di Quaresima
 

La Quaresima è un tempo per la Chiesa importante e forte che precede la Pasqua, cioè la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Un tempo di quaranta giorni di attesa e di preparazione che coinvolge il credente in tutta la sua dimensione umana, cioè spirituale, morale e fisica, in quanto richiede una sua volontà per cercare l’essenziale, riflettere sul proprio modo di essere e convertirsi e guardare il mondo circostante con una prospettiva nuova. E’ tempo quindi di “deserto”, di silenzio, di meditazione, di penitenza, di preghiera più costante, di una pratica maggiore della liturgia della Chiesa, di carità nei confronti di chi ha bisogno rinunciando a qualcosa di proprio, infine di digiuno. Il digiuno, come fece Gesù nel deserto o Mosè prima di ricevere i Dieci Comandamenti, permette di elevare meglio il nostro spirito a Dio. Nessuno è escluso quindi da questo impegno! Uomini, donne, giovani e anziani, sani e malati, ricchi e poveri, bambini e ragazzi! Il nostro parroco nell’ultimo incontro ha già annunciato ai genitori dei ragazzi che frequentano il catechismo le varie e significative iniziative che la parrocchia intende portare avanti per la Quaresima e che devono coinvolgere anche i gruppi del catechismo. Sarà quindi un impegno dell’opera catechistica far comprendere ai ragazzi l’importanza di questo tempo, finalizzando le attività e le catechesi a questo scopo. Partendo dall’esempio e dalle scelte di Gesù, che è stato fedele al progetto del Padre fino alla fine, dalla passione, alla morte, alla Resurrezione, i preadolescenti del quinto corso saranno guidati a riflettere sulle loro scelte quotidiane e sui valori, cui tali scelte devono essere improntate. Saranno preparati a celebrare la Pasqua con piccole rinunce e piccoli sacrifici personali. A questo proposito l’esempio più significativo può venire dalla famiglia e dai genitori. E’ prevista anche una visita particolare alla chiesa attraverso la quale potranno cogliere nei segni che sono stati predisposti il significato più autentico di questo tempo di ricerca di Dio e per trovare un momento di raccoglimento e di preghiera. “Non si può amare Dio se non si ama il fratello”: ecco che la quaresima di carità è strettamente legata a questo tempo, è d’obbligo infatti la carità nei confronti di chi è svantaggiato perché indigente, malato, disoccupato o perché ha avuto la sfortuna di nascere in un Paese molto povero. I gruppi del quinto corso di catechismo si preparano pertanto a realizzare alcune attività a favore della quaresima di carità. Raccogliere un po’ di denaro da offrire secondo queste intenzioni attraverso l’impegno concreto di ciascun ragazzo è più significativo della semplice elemosina, che tuttavia non sarà esclusa. “Parlare con la vita” è proprio di chi ha scelto di mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù e di chi fa qualcosa con impegno e sacrificio per aiutare un fratello sfortunato. Allora, genitori, nonni, uniti ai catechisti, diamoci da fare tutti per educare alla fede e alla solidarietà i nostri ragazzi!

 

Dina Madau

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  Una valanga d'allegria
 

Era metà di dicembre quando i monti di Villacidro si sono colorati di bianco e un po’ tutti, per qualche notte, siamo andati a letto con la speranza di svegliarci e trovare il paese innevato e magari di festeggiare un “bianco Natale”. Purtroppo così non è stato, ma la voglia di neve era tanta, e come dice il proverbio: “Se Maometto non va alla montagna....”. Cosi quando Don Stefano ha lanciato l’iniziativa l’abbiamo accolta tutti con grande entusiasmo, viste le adesioni non solo animatori ma anche bambini e un bel gruppo di adulti. Alle 7:30 tutti puntuali al lavatoio, un appello veloce e una preghiera al Signore affinché ci proteggesse e accompagnasse in tutta la giornata. Le chiacchiere e i canti hanno reso il viaggio più leggero, senza quasi accorgerci ci siamo trovati a Fonni. Il primo impatto è stato un po’ deludente: in paese della neve non c’era neppure l’ombra! Non ci siamo arresi; man mano che si saliva verso le piste si vedevano nei campi delle macchie bianche ma per noi era ancora troppo poco. Poi finalmente lo spettacolo vero e proprio:la neve c’era ed era pure tanta. In pochi minuti siamo scesi dal pullman e abbiamo dato il via ad una battaglia fatta con le palle di neve, i più coraggiosi hanno fatto anche lo scivolo, c’è stata qualche caduta e qualche lacrimuccia causata dai geloni, e poi di nuovo tutti a giocare. A malincuore siamo risaliti in pullman per ritornare al paese dove i frati ci hanno ospitato. Nella loro cappella abbiamo celebrato la messa che abbiamo condiviso con un gruppo di Guspini guidati da Don Marco che ci ha rubato l’idea. Dopo la messa tutti a pranzo, le emozioni erano già state tante ma ancora non era finita ci attendeva un’altro spettacolo: la sfilata con le maschere tipiche della zona. Finita la sfilata siamo risaliti in pullman per rientrare a casa, eravamo tutti stanchi, qualcuno si è persino addormentato in viaggio, ma non fa nulla ne è valsa la pena è stata una giornata che non dimenticheremo presto.

 

Lidia Serra

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