Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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La pineta:un bene prezioso che ha bisogno di noi
 

All’indomani degli incendi criminosi che hanno devastato tanta parte della nostra pineta e delle nostre bellissime montagne, sono sorti alcuni comitati e associazioni che si sono assunti l’impegno di ripopolare dei suoi alberi parte di quel territorio, arginando al più presto una ferita troppo grave e profonda per Villacidro e la sua popolazione. Così, quando ancora continuavano ad ardere i resti dei tronchi di qualche pino, alcuni membri di quelle associazioni, con la collaborazione di alcuni cittadini, hanno immediatamente messo a dimora delle nuove piantine, dando un importante segnale di volontà di rinascita e di rifiuto della resa ad azioni messe in atto da individui spregevoli e malvagi. Il comitato “Mi riguarda”, che io rappresento, è sorto l’8 settembre 2007, al termine della marcia silenziosa contro gli incendi che ha visto la partecipazione commossa e intensa di tanta parte della popolazione villacidrese. Quella sera avevamo chiesto ai partecipanti di offrire il loro impegno per la rinascita della pineta e, in generale, per la salvaguardia del nostro ambiente. Tante persone avevano aderito al nostro invito, forse molti l’avevano fatto più sull’onda dell’emozione che sulla base di un’attenta riflessione sulla serietà e la concretezza dell’impegno da prendere e portare avanti immediatamente, perché alle parole seguissero i fatti. Ma alcuni di noi hanno voluto essere conseguenti e dare concretezza e credibilità alla loro promessa d’impegno, perciò, rimboccatesi le maniche, si sono subito messi in azione. Durante una riunione con le altre associazioni, abbiamo formulato una richiesta all’Amministrazione comunale, chiedendo che ci fosse messa a disposizione una porzione di territorio del monte Omo da reimpiantare, propagandando questa iniziativa mediante dei manifesti affissi in tutto il paese e distribuiti presso i vari esercizi commerciali. Alla disponibilità dell’Amministrazione comunale ha fatto seguito la nostra pronta mobilitazione, così sabato 15 dicembre diversi aderenti delle associazioni e dei comitati si sono dati appuntamento nella panoramica, sotto le strutture dell’ESAF, ed è partita la campagna comune di messa a dimora delle tantissime piantine, soprattutto pini, offerte dal vivaio Murgia, con tanto entusiasmo, ma con una partecipazione che, a dire il vero, avremmo desiderato più numerosa… Poi, a partire da quella data, ogni sabato, sistematicamente e ininterrottamente, e, durante il periodo natalizio, anche in qualche giorno festivo, poco più di una quindicina di membri del nostro comitato, con un impegno costante ed esemplare, prosegue instancabilmente l’opera di messa a dimora delle piantine, di ricerca e sistemazione delle canne che fungano da loro sostegno e, laddove, nelle fascia più elevata del versante del monte Omo devastato dal fuoco, il terreno roccioso impedisce la piantumazione, a questo lavoro abbiamo associato quello della semina di ghiande di leccio. Ecco i numeri collegati al nostro impegno: fino a sabato 27 gennaio sono state messe a dimora1500 piantine e seminati alcuni kg di semi di pino Domestico e d’Aleppo, nella zona bassa, e circa cento kg di ghiande di leccio, in quella elevata. È superfluo dire che la nostra speranza è che ciascuna di queste piantine non abbia a subire alcun danno e riceva tutte le cure che le permetteranno di diventare un albero forte e saldo, come ci auguriamo che i tanti semi interrati germoglino in grandissima quantità, permettendo al monte Omo di recuperare al più presto la sua bellezza e i suoi colori di un tempo. Finora non siamo stati in tanti e anche se i piccoli numeri non ci hanno mai scoraggiati, perché dei valori profondi motivano la nostra iniziativa, le piantine avranno bisogno di cure per un bel po’ di tempo, soprattutto dell’acqua nella stagione calda, avranno bisogno di noi, e se saremo in tanti potremo divederci il lavoro che diventerà più leggero per tutti. Ognuno di noi deve fare la sua parte e dedicare un po’ del suo tempo e delle sue attenzioni a questo piccola porzione di natura a cui abbiamo voluto, con tanta determinazione, ridare vita, e che per noi ha un valore inestimabile, perché racchiude un germe di rinascita, dopo tanta distruzione, e rappresenta il segnale di una più consapevole presa di coscienza del nostro ruolo nella cura e nella tutela del prezioso patrimonio naturalistico che abbiamo tra le mani e che ha sempre più bisogno di noi. Noncuranti delle dietrologie, occupazione preferita di qualcuno, con assoluta trasparenza e sincerità, possiamo affermare che quello che stiamo facendo per la nostra pineta e le nostre montagne è un tributo d’amore a Villacidro e al suo splendido paesaggio, componente irrinunciabile della nostra vita.

 

Giannina Orrù

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