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Un centro per l'Alzheimer e i malati terminali
 

Nel mese di febbraio i cittadini dei 28 comuni della provincia del Medio Campidano potranno usufruire di due nuovi servizi socio-sanitari: il centro diurno per malati di Alzheimer e l’Hospice, ovvero l’ospedale per malati terminali. Questi nuovi servizi sono stati aperti a Guspini e sono gestiti dalla Fondazione “Guspini per la Vita” onlus, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale n. 6 di Sanluri. La Fondazione, un ente di emanazione comunale che opera su tutto il territorio regionale, si è costituita nel 2004 ed ha acquistato personalità giuridica di diritto privato. Come da Statuto, la Fondazione, che non ha scopo di lucro, promuove e assicura anche con il concorso di enti pubblici, a cominciare dalle Aziende Sanitarie Locali, e altre fondazioni aventi analoghi fini istituzionali, il benessere fisico, morale e psicologico in tutte le forme possibili e consentite, attuando tanto la prevenzione quanto la riabilitazione, secondo criteri di solidarietà sociale. Svolge, inoltre, la propria attività nei campi della assistenza sanitaria, sociale e socio-sanitaria, nonché della beneficenza, anche mediante la gestione di appositi servizi e strutture o la partecipazione ad essi. Dal 1 gennaio 2005 la Fondazione ha assicurato la gestione del servizio di Comunità Alloggio per 12 anziani. A questo servizio, nel 2006 se ne è aggiunto un secondo, relativo alla gestione di una struttura socio-assistenziale residenziale, quale Comunità Protetta, per n. 13 utenti non autosufficienti. Da febbraio di quest’anno, come accennato, sono stati aperti il centro diurno di Alzheimer per un totale di 11 pazienti e una piccola struttura per 5 malati terminali, in grado di ospitare anche i familiari. Il centro Alzheimer, il primo del nostro territorio, si pone come obiettivo principale quello della cura e dell’assistenza dei pazienti affetti da tale malattia e di aiuto e sostegno per i familiari. Questa malattia, che si sta diffondendo sempre più tra la popolazione anziana, è la più comune causa di demenza. Tra il 50 e il 70% delle persone affette da demenza soffrono di malattia di Alzheimer; un processo degenerativo che distrugge lentamente e progressivamente le cellule del cervello. E’ una malattia che colpisce la memoria e le funzioni mentali, ma può causare altri problemi come confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale. Essa causa un deterioramento generale delle condizioni di salute. La causa più comune di morte è la polmonite, perché il progredire della malattia porta ad un deterioramento del sistema immunitario e a perdita di peso, accrescendo il pericolo di infezioni della gola e dei polmoni.
L’Hospice di Guspini, prima struttura residenziale per malati terminali in Sardegna, è invece un luogo di accoglienza e ricovero temporaneo dove il malato, spesso malato di cancro, viene accompagnato nelle ultime fasi della sua vita, con un appropriato sostegno medico, psicologico e spirituale. La persona malata viene aiutata a vivere con dignità, in modo meno traumatico e doloroso possibile, circondato dall’affetto di parenti e amici.

 

Manuela Garau

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  Infrastrutture scolastiche: problemi di ieri e di oggi
 

Un ruolo molto importante nel percorso formativo scolastico è rivestito dagli spazi di apprendimento, dalle infrastrutture. Queste ultime, nella scuola italiana, spesso sono deficitarie e menomate e, nella maggior parte dei casi, non rispondono alle esigenze dei giovani. I problemi sono numerosi: sedi staccate (le cosiddette succursali) spesso scomode e fuorimano, scarsi o inefficienti laboratori, palestre pericolanti, strutture non completamente attrezzate per i diversamente abili, edifici ormai vecchi, ecc. E’ certo difficile per un sistema complesso come la scuola rimanere al passo con i tempi e poter risolvere ogni singolo problema logistico, tuttavia le istituzioni hanno il dovere di affrontare queste problematiche in modo da pianificare un adeguamento in linee generali di tutte le infrastrutture scolastiche. Se da un lato è vero che non sempre vi è il rinnovamento o l’ampliamento delle strutture in base alle necessità di studenti e docenti, è anche vero che c’è chi si pone il problema dei luoghi di apprendimento. Da poco tempo è stato infatti varato dalla UE e dal Ministero della Pubblica Istruzione il PON (Programma Operativo Nazionale) “Ambienti per l’Apprendimento”, valido fino al 2013, con annessi finanziamenti del fondo europeo di sviluppo regionale. Gli obbiettivi del PON sono numerosi e specifici e tendono al rinnovamento delle strutture e dei mezzi di insegnamento. Tra i diversi obbiettivi troviamo la promozione e lo sviluppo della società dell’informazione e della conoscenza nel sistema scolastico, il miglioramento e la sostenibilità ambientale, l’innovatività delle strutture scolastiche per valorizzare l’offerta formativa e tanti altri obbiettivi specifici. Si tratta in pratica di incrementare la qualità delle infrastrutture scolastiche, l’ecosostenibilità e la sicurezza degli edifici, ma non solo, anche cercare di potenziare le strutture per garantire la partecipazione delle persone diversamente abili. Logicamente il PON è dedicato anche agli ambienti e alle modalità di formazione degli insegnanti, si vogliono potenziare gli ambienti per l’autoformazione dei docenti e la realizzazione di spazi dedicati a facilitare e promuovere la loro formazione permanente attraverso l’arricchimento delle dotazioni tecnologiche e scientifiche e per la ricerca didattica degli istituti. Le premesse per un miglioramento quindi ci son tutte, non ci resta che aspettare.

 

Stefano Mais

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