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Ci ho impiegato due mesi, il discorso era lì, su quella pagina di giornale ed è rimasto sulla mia scrivania per due mesi. E’ persino cambiata la stagione e non ho avuto il tempo, e forse nemmeno la voglia, di leggerlo. Solo ora l’ho fatto, il perché della mia negligenza? Non lo so nemmeno io, forse perché è stato pubblicizzato per giorni, sapevo che l’avrebbero pubblicato il 15 agosto, oltretutto lo spot era Telecom e cercano sempre di imbrogliarmi quelli della Telecom, mi son detta, aspettiamo pochi giorni. Oltretutto è anche ferragosto e io sono in ferie! Oggi l’ho letto. Ho letto il discorso di Gandhi, quello il cui audio è stato ritrovato pochi mesi fa, da lui tenuto alla Conferenza delle relazioni interasiatiche il 2 aprile del 1947.  Non mi sono pentita di averlo letto tardi rispetto alle altre persone, perché me lo sono proprio gustato mentre tutti già non ne parlano più. Si fa in fretta a scordare e leggendolo più tardi rispetto agli altri forse mi rimarrà qualcosa in più, per più tempo. Io però non posso spiegare nulla di quel discorso, ne sono rimasta affascinata, ma non riesco a usare parole mie per descrivere ciò che c’è scritto. Per il nostro tempo è anacronistico, la non-violenza è un’utopia, lo era ai tempi di Gandhi, anche se lui riuscì a farsi ascoltare e seguire, figuriamoci ora. Mi chiedo cosa accadrebbe se un comunicatore come lui tenesse oggi una conferenza e dicesse “ voglio catturare i vostri cuori e non i vostri applausi”, sarebbe impossibile perché è l’applauso del pubblico ad appagare chi tiene i discorsi oggi. Si cade però nella retorica se si fanno questi paragoni, non è proprio possibile immaginare una figura come Gandhi ai giorni nostri, penso si debba leggere il suo discorso immedesimandosi in coloro che quel giorno hanno avuto la fortuna di essere lì. Riporto solo una parte, l’ultima, del suo intervento, racchiude il fulcro della sofferenza odierna dell’umanità “Oggi l'Occidente anela alla saggezza. Oggi l'Occidente è disperato per la proliferazione delle bombe atomiche, perché una proliferazione delle bombe atomiche significa terribile distruzione, non soltanto per l'Occidente, ma sarà una distruzione del mondo intero, così che la profezia della Bibbia si avvererà e ci sarà un vero e proprio diluvio universale. Non voglia il cielo che ci sia quel diluvio, e non per i torti dell'uomo contro se stesso. Sta a voi liberare il mondo intero, non solo l'Asia, ma il mondo intero, da quella malvagità, da quel peccato. Questa è la preziosa eredità che i vostri maestri, i miei maestri ci hanno lasciato”. Non c’è proprio nulla da aggiungere.
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