| |
Ricchissimo di appuntamenti importanti è stato il programma dei festeggiamenti in onore di Santa Barbara, patrona della nostra parrocchia e di tutta la comunità di Villacidro, ma anche protettrice dei minatori, degli artificieri, della marina militare, dei vigili del fuoco e degli architetti. Gli abitanti di Villacidro, seicento anni fa, le hanno dedicato una delle più antiche, belle e preziose chiese della Sardegna a lei intitolate e continuano oggi a venerarla e ad invocarla in ogni situazione di pericolo. 
Fede vissuta Fede Fede vissuta quindi, storia e cultura, tradizioni, ma anche presenza e comunione di tutte le realtà locali, militari, civili e sociali e naturalmente religiose!
Un programma ricco e ben articolato anche di festeggiamenti civili come gli interessanti appuntamenti artistico – culturali, l’accensione delle luminarie di cui s’è fatto promotore il Comitato della festa coinvolgendo successivamente gli Esercizi Commerciali, il Comune e la Pro Loco, e come l’eccezionale spettacolo pirotecnico a chiusura della festa.
I festeggiamenti religiosi sono iniziati sabato 1° dicembre, giornata dedicata a tutta la comunità parrocchiale con le sue realtà di singoli fedeli, di catechisti, animatori, volontari, gruppi e associazioni. Hanno concelebrato la S.Messa i nostri sacerdoti, don Giovannino, don Stefano e don Pasqualino. In questa circostanza tutta la comunità si è ritrovata unita in un abbraccio di amore e di comunione, e non può essere diversamente quando ci si ritrova insieme nel nome di Gesù.
Un altro momento significativo è stato la festa della Famiglia con l’amministrazione dei battesimi. Nella Santa Messa si è ringraziato il Signore per il dono della famiglia e si è invocata la sua grazia sulle coppie presenti che hanno celebrato quest’anno il 1°, 10°, 40°, 50° anniversario di matrimonio e su quelle assenti.
Infine, martedì 4 dicembre, giorno della ricorrenza di Santa Barbara, si è snodata per le stradine addobbate della zona alta del paese la lunga processione con il simulacro, scortato dall’Arma dei Carabinieri, alla quale hanno partecipato i Comitati delle altre feste religiose, le Confraternite, il Gonfalone del Comune, la Banda musicale, le Associazioni religiose, i Vigili del fuoco e le Squadre Antincendio, la Compagnia Barraccellare e tutte le Associazioni di volontariato, oltre al lungo corteo che stava dietro i sacerdoti. Al rientro è stata impartita la benedizione dei mezzi e dei gruppi antincendio. Dopo il saluto del Sindaco, il parroco don Giovannino salutando i numerosissimi fedeli che la chiesa non riusciva a contenere e tutte le autorità civili e militari presenti, ha volto un pensiero di solidarietà verso i concittadini che in questo giorno di festa vivono il dramma della malattia, della povertà e della solitudine. La solenne Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta dal vescovo emerito di Iglesias monsignor Tarcisio Pillolla, concelebranti don Antonio Massa e don Franco Tuveri insieme a tutti i sacerdoti di Villacidro e ai tre diaconi. La S. Messa è stata trasmessa su schermo nell’Auditorium e radiotrasmessa per gli ammalati. Nell’omelia mons. Pillola facendo riferimento all’esempio di vita e di fede lasciatoci dalla santa martire, ha condotto l’assemblea a riflettere sulla necessità oggi di un impegno e di un sacrificio coerenti con la fede per risolvere i problemi che affliggono il territorio legati al lavoro, quali la crisi occupazionale e la congiuntura economica che preoccupano le famiglie e minacciano la pace sociale in Sardegna. Concludendo ha invitato a seguire la via indicata dalla Chiesa e sempre attuale, ieri come oggi, cioè la speranza in Cristo Gesù.
Prima della benedizione finale, il parroco ha ringraziato tutte le autorità presenti, il Comitato organizzatore e quanti hanno collaborato alla buona riuscita della festa. Al termine del rito un numero elevatissimo di persone si è riversata sul sagrato e sulla piazza Zampillo per consumare i tradizionali e ottimi dolci preparati dalle volontarie della parrocchia e le arance offerte dall’associazione Agricoltori Villacidresi, e per godere in allegria del bellissimo spettacolo pirotecnico sul monte del Carmine con il quale terminava la grande festa patronale.
|
