Manca veramente poco perché diventi una moda a tutti gli effetti: la trasgressione il sabato sera sta sempre più velocemente acquisendo i connotati di una tappa fondamentale e irrinunciabile della vita di un ragazzo, un traguardo unico e irripetibile. Pronti allo “sballo” e al divertimento, come appunto loro lo concepiscono, gli adolescenti d’oggi non aspettano altro che trascorrere una notte all’insegna dell’abuso incontrollato di alcool e della voglia di sentirsi, per una volta, alleggeriti da tutti quei pesi che questo mondo pone, giorno dopo giorno, sulle loro fragili spalle. Spesso si incomincia a praticare la “nobile arte” del bere durante una festa fra amici, o in alcune particolari occasioni. Purtroppo però si è ben lontani dalla concezione tipica della cerchia di Alceo, poeta lirico greco nato nel 630 a.C., secondo cui il vino suggella un rapporto di fedeltà fra quelli stessi uomini che ne facevano parte. Oggi piuttosto l’alcool è visto da molti adolescenti come uno strumento che garantisce il divertimento. E così, incominciando quasi per gioco o per scherzo, i ragazzi sembrano trovare piacere nel perdere il controllo di se stessi. A fomentare questo loro piacere è forse la consapevolezza di compiere un atto che va oltre le regole e il gusto di trasgredire e di spingersi al di là del limite. Limite da sempre imposto da genitori considerati troppo asfissianti e da una società che molto spesso sembra non capire i giovani e le loro esigenze; è più semplice e più comodo dimenticare, almeno per un istante, almeno per una notte; non importa se dopo si sta male. Questo è sicuramente l’aspetto più spaventoso e agghiacciante della questione: pensare che esista un unico modo per stare bene e rallegrare una serata con gli amici. Diventa allora fondamentale fare un passo indietro e vedere dove il nucleo familiare e la società possono aver mancato nei confronti del ragazzo. Ma molto spesso i fattori esterni non sono determinanti, tutto dipende dalla personalità del ragazzo, dalle sue convinzioni e fragilità, dal suo modo di concepire la vita e lo svago. E’ assolutamente necessario riscoprire un divertimento sano, semplice, pulito, fatto di amici veri, di serate allegre vissute all’insegna della spensieratezza e soprattutto di scelte consapevoli che portino i giovani a costruire un domani significativo.

E' partita la vendita dei biglietti per raccogliere fondi per la costruzione del nuovo Oratorio. Qualcuno potrebbe dire che sono già alcuni anni che si raccolgono fondi senza che si sia fatto niente. Non è così. Infatti si è gia provveduto a reperire l’area (in parte offerta, in parte acquistata) e a realizzare il progetto di massima. Non si dimentichi che occorrono molti soldi e noi non li abbiamo. I poveri, si sa, per raggranellare i capitali occorrenti per la realizzazione dei loro progetti, devono sacrificarsi e pazientare per molti anni. Una buona notizia, comunque, l’abbiamo. Nel 2008 dovrebbero finalmente iniziare i lavori, non perché si è vicini alla somma necessaria, ma perché il parroco (e pure noi) crede nell’aiuto della Provvidenza. Purtroppo non si è riusciti ad ottenere (a meno di un miracolo!) alcun contributo dagli enti pubblici e, dunque, dobbiamo far conto soltanto sulle nostre forze. Facciamo pertanto appello al buon cuore delle persone generose perché ci aiutino come meglio possono. Alle persone criticone, che talvolta sono tra coloro che più assiduamente frequentano la parrocchia o i gruppi ecclesiali, invece, raccomandiamo di stare al loro posto visto che non mettiamo le mani in tasca di nessuno. Il costo del biglietto è sempre di 2 € e a disposizione ci sono un centinaio di premi. L’estrazione avrà luogo Domenica 27 gennaio nei locali dell’attuale Oratorio di Via Asproni, in occasione della Festa di San Giovanni Bosco, patrono dei giovani. Dateci una mano. Grazie!

Gli Animatori dell’Oratorio