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A Gennaio la Giornata della Memoria
 

Il tema delle norme (e della persecuzione) contro gli ebrei in Italia, note come “Leggi Razziali” o anche “Leggi della Vergogna”, ebbero inizio nel 1938. La legislazione razziale prese il via dopo la pubblicazione sul quotidiano «Il Giornale d’Italia», datato 15 luglio 1938 e diffuso il 14, di un articolo dal titolo Il fascismo e i problemi della razza, che riporta un documento, meglio noto come Manifesto degli scienziati razzisti o, più semplicemente, Manifesto della Razza. Subito dopo la pubblicazione di questo documento, vennero adottati, tra il settembre e il dicembre del 1938, i primi provvedimenti della normativa antiebraica, cui seguirono altre disposizioni, emanate tra il 1939 e il 1944. Con l’entrata in vigore dei nuovi provvedimenti, tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado, compresi i docenti e i ricercatori universitari di “razza ebraica”, furono allontanati dalla Scuola fascista. Dall’Università di Cagliari furono allontanati tre docenti, mentre dall’Ateneo di Sassari uno. Si trattava di Teodoro Levi (Trieste, 1898), Alberto Pincherle (Milano, 1894), Camillo Viterbo (Trieste, 1900) e Michelangelo Ottolenghi (Torino, 1904). Levi e Pincherle, docenti straordinari della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo cagliaritano, insegnavano, rispettivamente, Archeologia e Storia dell’arte antica e Storia delle Religioni. Con la loro estromissione, la Facoltà di Lettere perdette due cattedratici su nove. Levi, giunto a Cagliari nel 1935, era anche incaricato di Antichità greche e romane. Membro dell’Istituto Italiano di Archeologia e Storia dell’Arte, dell’Istituto di Studi Etruschi, dell’Istituto Archeologico Germanico e membro corrispondente dell’Institut für Kultur Morfologie di Francoforte, fu anche collaboratore dell’Enciclopedia Italiana, nonché direttore della Soprintendenza d’Antichità e d’Arte della Sardegna. Autore di numerose pubblicazioni, impostò alcune importanti campagne di scavo in varie zone dell’isola, compresi gli interventi di scavo della necropoli punica di Olbia, della necropoli preistorica di Anghelu Ruju, del villaggio nuragico di Serra Orrios e di scavo e restauro dell’anfiteatro romano di Cagliari. Nel 1938 emigrò negli Stati Uniti d’America, lavorando presso l’Institut for Advanced Studies di Princeton. Nel 1946 rientrò in Italia. Dal 1947 al 1977 diresse la Scuola italiana archeologica di Atene. Sarebbe tornato in Sardegna nel 1981. Pincherle, invece, al quale nell’anno accademico 1937-1938 gli venne conferito anche l’incarico di Letteratura latina, era uno studioso di storia delle religioni. Ebreo convertitosi al Cristianesimo, fu autore di diversi saggi e collaborò con alcune riviste specialistiche, tra le quali si citano «Studi e Materiali di Storia delle Religioni», «Ricerche Religiose» e «Rivista Storica Italiana». Collaborò, inoltre, all’Enciclopedia Italiana. Infatti, su incarico Adolfo Omodeo, responsabile della sezione Storia del Cristianesimo, affidatagli da Giovanni Gentile, preparò «la lista dei collaboratori per le diverse voci per le quali era esclusa “la redazione da parte degli ecclesiastici”. Era stato lui, tra l’altro, a compilare la parte della voce Agostino che riguardava la critica e le edizioni, nonché quelle sulla Riforma e sul Cristianesimo (1929)». Emigrato in Perù, dal 1939 al 1945 insegnò a Lima nell’Università di San Marco. Pubblicò alcuni saggi nella rivista «Historia», fondata e diretta dal prof. Jorge Basadre e, tra il 1943 e il 1945, curó, sempre per la rivista, la rubrica Crónicas de Ultramar. Inoltre, raccolse diversi saggi pubblicati nel volume El fascismo en la historia de Italia. Scriveva e si firmava con lo pseudonimo di Pablo Echenelverry, forse perché faceva parte del comitato Italia Libera, organo della resistenza antifascista italiana all’estero. Rientrò in Patria nel 1946, insegnando ancora per un breve periodo a Cagliari e poi a Roma a partire dal 1949. Il terzo cattedratico esautorato dall’insegnamento fu Camillo Viterbo, straordinario di diritto commerciale e incaricato di diritto industriale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo cagliaritano. Costui emigrò in Argentina, insegnando diritto ed economia in diverse Università. Il quarto e ultimo docente ebreo privato della cattedra fu Michelangelo Ottolenghi. Giunse all’Università di Sassari nell’anno accademico 1937-1938, proveniente dall’Università di Messina. A Sassari fu subito nominato direttore dell’Istituto di Anatomia degli animali domestici ed entrò a far parte della Giunta permanente per la Biblioteca Universitaria in rappresentanza della sua Facoltà. Nel 1939 emigrò in Ecuador insieme alla sua famiglia e ai suoi numerosi fratelli e si stabilì nella città di Quito. Alcuni anni dopo si trasferì prima negli Stati Uniti e poi in Canada dove visse sino alla sua morte.

 

Martino Contu

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