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Partendo dal presupposto che l’inquinamento e il risparmio energetico, al pari della disoccupazione, rappresentano gravi problemi da affrontare nel 2008 e che richiamano l’assunzione di un nuovo stile di vita collettivo, tra il 26 marzo e il 3 aprile del 2007, una società specializzata in sondaggi, per conto del periodico “La nuova ecologia”, ha rilevato dati molto interessanti in Italia da un campione di popolazione adulta, stratificato per sesso, età, area geografica e dimensione del centro di residenza. Molte città italiane stanno anch’esse effettuando i loro sondaggi e vagliando diverse soluzioni a questi problemi, in particolare all’inquinamento da traffico automobilistico, vedi l’ultimo provvedimento a Milano. A dicembre sullo stesso periodico è stata pubblicata la classifica delle azioni che gli Italiani sono disposti a mettere in pratica per arginare le gravi alterazioni climatiche della terra con l’aumento dell’effetto serra e da cui emerge che sono sempre più disponibili a cambiare abitudini di vita e ad evitare sprechi, ma rispetto ad alcune scelte il divario tra il dire e il fare è ancora molto grande. Sono ancora pochi infatti coloro che sono disposti a modificare in profondità il proprio stile di vita: solo il 28,1% rinuncerebbe all’auto di proprietà e appena il 36,3% sta pensando di sostituire gli elettrodomestici con modelli ad alta efficienza. E così le uniche azioni che godono dell’approvazione generale sono la raccolta differenziata, che svetta all’86,2%, la sostituzione delle vecchie lampadine con quelle ad alta efficienza (72,5%) e l’attenzione ai consumi domestici, come spegnere la luce quando si esce da una stanza (75,1%). In graduale diminuzione di percentuale gli intervistati sono disposti a rinunciare all’auto privata per utilizzare i mezzi pubblici (59,1%), a privilegiare capi d’abbigliamento realizzati con fibre naturali (50,7%), a coibentare l’abitazione e abbassare la temperatura del riscaldamento (41,8%), ad acquistare un’automobile meno inquinante (39,5%), ad acquistare energia da fonti rinnovabili (39,2%), a produrre energia verde da pannelli solari e impianti microelici (36,1%). Dalla stessa indagine risulta la forte preoccupazione degli Italiani per le sorti del pianeta nella consapevolezza che sia urgente fermare l’effetto serra. In primo luogo al Governo Italiano spetterebbe impegnarsi su questo tema (60,5%), ma è stata espressa anche una forte responsabilità dei singoli cittadini (59,0%), infine spetterebbe all’Unione Europea (34,3%), quindi all’ONU (25,0%); seguono le associazioni ambientaliste, il Parlamento, gli Enti Locali, le imprese. |
