Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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Si riparte con gli incontri di catechesi
 

Durante questo mese di settembre i genitori dei bambini in età per iniziare a frequentare la catechesi parrocchiale saranno invitati a compilare una apposita domanda con la quale essi chiederanno alla comunità di sostenerli nel loro difficile compito di primi educatori alla fede del proprio figlio. Naturalmente la parrocchia sarà felice di rispondere positivamente alla loro richiesta, ma, a sua volta chiederà anche delle garanzie, perché nel campo educativo la delega non favorisce mai alcuna formazione. Nel modulo che saranno chiamati a compilare dovranno, ad esempio, dichiarare di essere consapevoli dell’importanza di questo cammino di crescita nella fede e di volersi impegnare a collaborare fattivamente con le iniziative che la parrocchia promuoverà. Inoltre assicureranno la loro disponibilità a testimoniare e a vivere per primi la loro fede, consapevoli che ogni azione educativa risulterà credibile soltanto se gli educatori, per primi, vivranno ciò che insegnano. Diranno di volersi impegnare nell’educazione cristiana dei figli non per rispettare una consuetudine, ma perché convinti della valenza, sul piano formativo, di questa scelta. Prometteranno che non intendono “scaricare” il proprio figlio perché sia la parrocchia a pensare alla sua formazione cristiana, ma che cercheranno di trasmettere già in famiglia questa educazione con la parola e con l’esempio.
Il modulo chiederà ai genitori di controfirmare tutti questi impegni. L’esperienza maturata in tanti decenni mi rassicura: finora nessuno ha mai rinunciato a sottoscriverli. E questo, certamente, è molto positivo. C’è però un’altra domanda che mi pongo ormai da tempo: “Quanti, di questi genitori, si adopereranno poi per mettere in pratica ciò che dichiarano?”. Non si tratta di uno dei tanti luoghi comuni che si utilizzano per mettere le mani avanti contro eventuali insuccessi quando si è chiamati a collaborare nel campo dell’educazione. Si sa che nessuno può dare agli altri ciò che non ha, oppure che non si può pretendere dagli altri ciò che non si è disposti a fare per primi. L’educatore vero, non si limita mai ad imporre, ma sa che il suo compito principale è quello di educare attraverso la testimonianza. Questo è l’atteggiamento che esigiamo da noi stessi e che sollecitiamo dai genitori. Allora potremmo affrontare il compito con fiducia e speranza. Proviamoci insieme, senza deleghe e con sincero spirito di collaborazione.

 

Don Giovannino

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