Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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2008: un matrimonio coi profumi d'un tempo
 

"Ci siamo. Oggi mi sposo.” Chissà quanti di noi hanno vissuto questi momenti.
Chissà quanti di noi ricordano l’ultima notte trascorsa nella propria “cameretta”, e l’alba del giorno del proprio matrimonio, affacciati alla finestra, guardando il sole che sorge, inspirando profondamente l’aria intrisa dei profumi del nostro meraviglioso paese...
“Oggi mi sposo. Sole, guardami! Oggi mi sposo! Aria, carezzami! Oggi mi sposo! Mi sposo!” E via, con gli ultimi preparativi, il bouquet, il parrucchiere, il fotografo, il vestito... comincia la frenesìa dell’ultimo minuto, nell’eccitante timore di dimenticarsi le cose più importanti...
Suonano al campanello... il fotografo! Di corsa a sistemare le ultime cose e poi via, in posa, per le foto in casa: la mamma, il papà, i fratelli, gli zii venuti da fuori, tutti insieme... in posa nel salotto buono, la camera da letto con il lettone, il balcone con il panorama, l’abito (e che abito!), l’uscita da casa con la benedizione...
STOP!
Quale benedizione?!?
Un appena accennato segno di croce (per non farsi vedere dai vicini, ché sennò criticano...) con due parole senza significato biascicate tra i denti, a simulare una benedizione oramai dimenticata e scimmiottata soltanto “perché bisogna fare così...”, ignorando la simbologia che si nasconde dietro il lancio del grano piuttosto che la rottura del piatto e gli auguri che accompagnano questi gesti.
Abbiamo perduto ogni cognizione di ciò che significhi “benedire”, preoccupati come siamo a “mandare a quel paese” con formule più o meno colorite chi ci fa torto, dimenticando invece il potere dirompente delle benedizioni. San Paolo, nella sua lettera ai Romani, raccomanda con ardore: “benedite e non maledite” (Rm 12, 14-16).
E sta proprio qui il valore aggiunto del matrimonio di Sebastiano e Francesca, che abbiamo avuto la gioia di vivere domenica 31 agosto nella nostra Parrocchia: riassaporare la dolcezza delle benedizioni e delle preghiere di un tempo che introducono, guidano ed accompagnano gli sposi nella nuova vita che stanno per cominciare insieme.
E allora che cosa c’è di più bello di una mamma che augura al figlio, sposo: “Deus t’acumpàngit, fillu (filla) miu (mia) e Maria Santissima t’assistat cun s’agiùdu de totus is Santus. (si rompe il piatto) Custu pratu segau ólit nai ca su passau est acabau, e sa cosa importanti est scèti ca de òi cuméntzat po ‘os aterus una vida nòa. ‘Oleisì beni po totu sa vida. Arrispettaisì. Tenèi passièntzia. Fadèi beni a totus. (si butta il grano) Custu trigu chi si ghetu a pitzus pòrtit abundantzia de totu a custa famiglia nòa. Augurius de dogna béni e fillus mascus!”
Che benedizione devastante! Con pochissime parole ha il potere di distruggere tutte quelle che sono le debolezze umane raccomandandole alla cura amorevole di Maria Santissima e dei Santi: vogliatevi bene per tutta la vita! Rispettatevi! Abbiate pazienza! Fate del bene a tutti!
Sarebbe davvero bello che si riprendesse la tradizione del profondere benedizioni, anche nel giorno del matrimonio! É così bello sentire un genitore che affida alle mani delicatissime della Madonna tutte le speranze e le attese del matrimonio del proprio figlio, di colui che più di ogni altra cosa conta di più nella sua vita...
Durante la Messa, poi, si è recitata una preghiera sugli sposi, a suggello e conferma, se possibile, di tutte le benedizioni già impartite, e in preparazione del rito religioso del matrimonio: Su sacrosantu Sacramentu / si fatzat cun divozioni / custu santu giuramentu / de duus corpus s’unioni / sacrosantu Sacramentu. / É profinas a morti / cust’unioni tantu forti / e depit essiri amirabili / po essiri firmu e istabili / e senza tradimentu / custu beneittu Sacramentu. / Sacramentu istituìu / in sa santa Noa Lei / chi cuntenit in sei / sendu in grazia arricìu / e non siat stabilìu / in s’Antigu Testamentu. / Custu stadu chi pigais / non siat po ambitzioni / siat sceti s’intentzioni / e sa cali s’abratzais / de sa gruxi chi addossais / sunfriri su patimentu. / In cus’attu chi sposais / promitteis fidelidadi / e amori e caridadi / impari ‘ossì giurais / e a Deus si prostrais / cun firmu proponimentu. / De duus corpus s’unioni / sacrosantu Sacramentu”.
Da leggere, rileggere e meditare.
Abbiamo vissuto una giornata davvero speciale, al di là della gioia per il matrimonio dei nostri amici Sebastiano e Francesca, ai quali auguriamo ogni bene, perché abbiamo riassaporato il gusto delle benedizioni di un tempo, che non siamo più abituati a sentire, sommersi come siamo dagli improperi della vita di tutti i giorni.
Grazie Sebastiano. Grazie Francesca. A voi gli auguri di una vita serena nelle mani dolcissime della Vergine Maria e nel segno di tutte le benedizioni che abbiamo sentito e assaporato nel giorno del vostro matrimonio!

 

Giovanni Spano

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