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Col mese di luglio si entra nel cuore dell’estate e quindi delle ferie e delle vacanze. E’ il tempo in cui tanti possono programmare una o più settimane di riposo per rinvigorire la salute e, magari, per arricchirsi sotto l’aspetto umano e spirituale. Altri invece, e pure questi risultano ancora in tanti, - purtroppo!, - continueranno la loro vita di sempre fatta di sacrifici, problemi e, forse, di non lavoro o di occupazione precaria, magari alle prese con malattie croniche e incurabili, con situazioni economiche difficili e rapporti familiari fragili e sfilacciati.  C’è da sperare che i più fortunati si ricordino di chi sta peggio e che questi, pur nel disagio, non abbiano a soffrire anche per le conseguenze del pernicioso virus dell’invidia che, come si sa, si annida dappertutto: nei palazzi dei ricchi, nelle case degli indigenti e, perfino tra i frequentatori più assidui delle chiese. Auguro a tutti che anche la stagione estiva diventi occasione per crescere nel rispetto reciproco, nell’incontro con gli altri e nella fraternità. Alle famiglie che hanno l’opportunità di godere di un periodo di distensione, auguro di crescere in un sereno dialogo, in modo da maturare una nuova vitalità nella comunione familiare, che consenta a figli e a genitori di essere sempre più famiglia. So bene che non mancheranno neppure coloro che utilizzeranno il tempo delle ferie per tuffarsi in iniziative ed esperienze stravaganti e vuote, dannose perché prive di valori umani e spirituali e scarse dal punto di vista della crescita civile e culturale. Identificare il successo di una vacanza con l’appagamento delle mode del momento o con l’esaltazione del corpo e della sessualità, è falso, fuorviante e impoverisce sia la mente che il cuore. Dunque, sforziamoci tutti, indipendentemente dallo stato in cui ci troviamo, a trascorrere serenamente e in pace questi mesi di estate. Senza illusioni, ma anche senza invidie. |
