Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Maria Concetta Pantusa
 

Nasce a Celico, in provincia di Cosenza, nel 1894. Giuditta, sua madre, era religiosissima. Suo padre Pasquale, al contrario, era molto autoritario e dalla personalità complessa al punto da arrivare a proibire il battesimo per sua figlia. La buona Giuditta, tuttavia, la fa battezzare segretamente. La vita accanto a quest’uomo non è per niente facile sin dagli inizi. Egli, infatti, la sposa fingendosi religioso e poi si oppone alla Comunione e Cresima di Maria Concetta e anche al suo desiderio di farsi suora. Per dissuaderla la porta in Brasile con sé col pretesto di avere bisogno di lei per accudirlo. La ragazzina lo segue ubbidiente, nonostante si trovi costretta a vivere chiusa in casa ogni giorno fino al suo ritorno. Subisce da lui ingiurie, maltrattamenti e imprecazioni. Cresceva in lei sempre più il desiderio di donarsi a Dio, ma a ventanni suo padre la costringe a sposare Vito De Marco, emigrato dalle Puglie in America. Dopo un anno nasce una figlia, Maria Carmela. Rientra in Italia e si stabilisce con suo marito e la bambina vicino a Bari. Successivamente, a causa della partenza di lui al fronte militare, trova accoglienza presso la casa dei suoi genitori. Qui rimane anche dopo la tragica morte del marito. La sua umiltà e il suo spirito di servizio suscita l’ammirazione di tutti. Per un anno rimane cieca e immobile e all’improvviso, sorprendentemente, guarisce. Il padre la caccia di casa e nel 1927, Maria Concetta si appoggia in un primo periodo presso le suore del Sacro Cuore a Cosenza. Successivamente, con la speranza di poter entrare con la figlia, si reca presso il Monastero delle Clarisse a Benevento. Qui la Madre Superiora le dice che può accogliere solo Maria Carmela. Fenomeni mistici si moltiplicano in Maria Concetta nel corso degli anni successivi. Il suo corpo si riempie di piaghe alle mani, ai piedi e al costato. Nel 1947 ha l’apparizione del volto di Cristo. E’ particolarmente vicina ai bambini e alle madri. La sua vita è stata costellata di grandi dolori, ma lei non ha mai smesso di amare incondizionatamente il suo prossimo fino alla morte, avvenuta nel 1953. Il 10 febbraio 2007 si è aperto il processo di beatificazione.

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  Suor Maria Laura Mainetti
 

E' una martire del nostro tempo. Nasce nel 1939 a Colico, in provincia di Lecco. Decima figlia, rimane orfana di sua madre pochi giorni dopo la nascita. Cresce serena, studia presso le Figlie della Croce e nel 1958 comincia il periodo di noviziato. E’ umile, riservata e affabile con tutti. Capace di donarsi agli altri con semplicità ogni giorno. Porta avanti con dedizione per tutta la vita la sua opera di educatrice a Chieti, Roma, Parma e a Chiavenna, dove nel 1987 diviene responsabile della comunità. Nella notte tra il 6 e 7 giugno del 2000 si compie l’efferato omicidio di Suor Maria Laura, compiuto da tre ragazze minorenni, con il movente di offrire un sacrificio al diavolo. Durante l’esecuzione, la suora prega e invoca il perdono per loro. Il suo martirio suscitò un enorme impressione in Italia e nel mondo. Era stata attirata con uno stratagemma e lei, pur di mettersi prontamente al servizio del prossimo, non si tirò indietro lieta di poter soccorrere ancora una volta persone in difficoltà. La sua tomba è divenuta meta di continui pellegrinaggi. Il sacrificio della sua vita, agli occhi di tanta gente l'ha già fatta diventare testimone di santità. Nel 2005, ad appena 5 anni dal martirio è stato aperto il processo di beatificazione.

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