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Chi erano i Farisei? E chi i Sadducei?
 

I Sadducei facevano parte del partito religioso conservatore dell’Ebraismo, sorto verso il II° secolo a. C. in opposizione ai Farisei, la casta sacerdotale più aristocratica che si gloriava di discendere da ZadoK che era stato il primo sacerdote sotto il regno di Salomone. Essi ritenevano vincolante solo la legge scritta in disaccordo all’insegnamento orale dei Farisei e negavano la risurrezione dei morti e l’esistenza degli Angeli. Mentre i Farisei propendevano ad allargare la Legge alla luce delle profezie di Isaia, i Sadducei si attenevano solo al Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia, pur riconoscendo l’autenticità degli altri non li consideravano come libri giuridici. Sostenevano convinti che bastava ai figli di Abramo seguire le indicazioni della Torah in piena libertà, seguendo i propri affari con onestà e prudenza, ricevendo la ricompensa in questo mondo con una lunga e prospera vecchiaia e alla morte il loro nome onorato e tramandato alle generazioni future. Per quanto fra le due fazioni ci fosse questa costante opposizione, su molti punti c'era accordo, ma se i Farisei avevano una posizione forte nel giudaismo e destinata a durare nel tempo, quella dei Sadducei non sopravvisse alla distruzione del tempio di Gerusalemme, avvenuta nel I° secolo dopo Cristo. La base del potere dei Sadducei stava nell’aristocrazia, mentre i Farisei trovavano prestigio dai loro studi e dalla devozione alla Torah, eredi degli scribi nello conoscenza dei testi sacri. Benché tra i Farisei si contassero molti sacerdoti, la maggioranza non era di estrazione sacerdotale, pur rispettosa delle regole del tempio e rigida osservante della legge, applicandola ad ogni attività dell’esistenza e solerte nell’aiuto vicendevole. A fondamento della loro fede vi era la risurrezione dei morti e la vita ultraterrena. I Farisei credevano nella libera volontà dell’uomo: le ingiustizie e la durezza della vita sono transitorie e l’uomo buono avrà la sua ricompensa nell’aldilà, mentre il malvagio non sfuggirà alla pena eterna, essendo l’anima immortale. Tuttavia, pur nutrendo una profonda devozione religiosa si guadagnarono la fama di prediligere la forma esteriore del culto a scapito del vero significato e Gesù fu severo nel giudicarli proprio per questa stretta e vanitosa osservanza della forma. Gesù esortò tuttavia i suoi discepoli a seguirne gli insegnamenti perché essi “si sono seduti sulla cattedra di Mosè”: la cattedra era il posto più autorevole nella sinagoga dove si accomodava chi leggeva il rotolo della Legge e ne spiegava i contenuti. E’ un blocco di pietra proveniente da una sinagoga della Galilea, era un posto di grande prestigio perché si diceva che lì sedesse Mosè. I Farisei amavano il Tempio come luogo di adorazione divina, ma il loro luogo di studio, di riflessione e di preghiera era la sinagoga di recente formazione allora e veniva, nella considerazione, dopo il tempio. Qui i Farisei si raccoglievano per le loro colte dispute e per istruire i fedeli sui precetti del culto. Incominciarono, così, a sminuire l’autorità dell’aristocrazia sacerdotale poiché grande e attenta era l’osservanza ai riti e alla condotta specie nel sacro rispetto del sabato, criticato da Gesù. Nella sinagoga il popolo si raccoglieva per ascoltare la Sacra Scrittura e le spiegazioni settimanali. Al tempo di Gesù la setta dei Farisei contava 6 mila aderenti e in forza del loro numero influenzavano grandemente il Sinedrio, il tribunale ebraico composto da 71 membri tra sacerdoti, laici esponenti di spicco della società e gli scribi che fungevano da cancellieri. Al tribunale erano ammessi gli studenti dei vari rabbini. Il Sinedrio aveva la facoltà di arrestare e giudicare imputati di reati civili e penali. Tra le punizioni vi era la pena di 39 staffilate per i misfatti di una certa gravità. La pena di morte non era di competenza del Sinedrio e richiedeva l’autorizzazione del governatore romano. Quando vi erano questioni su particolari riti del tempio, i Farisei, grazie alla vasta erudizione, dettavano le regole alle quali anche i Sadducei si adeguavano. Mentre i Farisei suscitavano sempre più ammirazione e rispetto tra il popolo, alcuni presero a sfoggiare un esagerato orgoglio per le pratiche di culto cercando i posti più in vista, i filatteri più vistosi, gli astucci di cuoio contenenti i versetti della Bibbia, ed erano pronti a condannare le minime trasgressioni. Divennero perciò oggetto di critiche meritando i rimproveri dei maestri tra i quali Giovanni il Battista e Gesù stesso.

 

Mariolina Lussu

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