Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Sant'Agostino, padre e dottore della chiesa
 

Agostino, filosofo e santo vissuto a cavallo tra il 300 e il 400 d.C. è uno dei più eminenti padri e dottori della Chiesa. Nacque in Numidia e all'età di diciannove anni, in seguito alla lettura dell'Ortensio di Cicerone, riconobbe in sé la vocazione alla filosofia. Insegnante di grammatica e retorica si recò a Roma, dove sperava di trovare studenti più disciplinati e migliori possibilità di carriera. A Roma, tuttavia, Agostino rimase poco più di un anno; nell'autunno del 384 si trasferì a Milano. L'esperienza milanese segnerà una svolta radicale nella vita e nel pensiero di Agostino. Egli infatti incontra il vescovo della città, Ambrogio, dal quale apprende il valore dell’interpretazione delle Scritture, e la scoperta dei testi dei filosofi neoplatonici, che contribuiscono alla conversione di Agostino al cristianesimo. Ricevuto il battesimo e accostatosi al pensiero dei neoplatonici, Agostino intuisce la superiorità del cristianesimo, che risolve il problema del male definendolo come privazione o assenza. Su tali basi la filosofia, intesa come conoscenza dell'essere, può illustrare razionalmente ciò che per la fede è certezza assoluta. Motivi centrali di questo percorso verso la verità assoluta, del quale Agostino ci dà al tempo stesso una narrazione in chiave autobiografica e una meditazione interiore nelle Confessioni (397), sono i temi della memoria e del tempo. Agostino esplora la dimensione della memoria dell'uomo che, oltre ai ricordi degli eventi passati, custodisce le verità prime della scienza, i sentimenti e le passioni, che arrivano a coincidere con l'intera dimensione della coscienza e si rivelano come il luogo della presenza di Dio nell'anima. Per quanto riguarda il tempo invece, secondo Agostino, esso non è una realtà oggettiva, ma esiste solo nello spirito dell'uomo. Nelle Confessioni Agostino tracciò insomma il cammino intellettuale che porta l'uomo, nella sua interiorità, al progressivo riconoscimento della Verità e del fatto che questa Verità è Dio. Tornato nella città natale nel 389, Agostino si dedicò allo studio e alla meditazione; nel 391 venne ordinato sacerdote e nel 397 fu nominato vescovo di Ippona, in un periodo di disordini politici e conflitti teologici: i barbari premevano ai confini dell'impero, mentre la Chiesa si vedeva minacciata da scismi ed eresie. Agostino si dedicò totalmente alla lotta contro le dottrine eretiche e nel corso di questi conflitti, spesso lunghi e aspri, elaborò le sue dottrine sul peccato originale, la grazia divina e la predestinazione. Egli affermò inoltre la presenza del peccato nell'uomo e la necessità dell'intervento della grazia divina per conseguire la salvezza. Agostino morì nel 430 d.C.; tutt’oggi la Chiesa riconosce nella figura di Agostino una delle fondamenta del Cristianesimo.

 

Stefano Mais

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